Recessione economica e cittadinanza. Il grande disinvestimento pubblico nel Mezzogiorno negli anni Duemila

La grande recessione dell’ultimo decennio e le connesse politiche di «contrasto» hanno appannato le prospettive di sviluppo economico nel nostro Paese. L’austerità «selettiva», nella versione italiana, ha significato soprattutto tagli lineari e disinvestimenti dello Stato, sia nel campo dei servizi pubblici essenziali che in quello degli interventi innovativi, materiali e immateriali, nella manutenzione del capitale fisso sociale preesistente, con un conseguente aggravamento delle disparità territoriali tra Nord e Sud. Il contributo ha l'intento di evidenziare quanto la supposta sovrabbondanza di risorse pubbliche trasferite ai meridionali in questo primo scorcio del Duemila si traduca in una sistematica e declinante minore dotazione pro capite di spesa al Sud rispetto al resto del Paese, non giustificata né da motivi di equità né da costi standard mediamente inferiori dell’amministrazione pubblica meridionale.