Con “Edilizia storica minore” si indica prevalentemente quella parte dell’edilizia di base caratterizzata dai saperi costruttivi premoderni, da uno sviluppo elementare del processo edilizio delegato, spesso con prevalenza del ruolo degli operatori della fase realizzativa rispetto a quelli in fase progettuale. Questa “costruzione senza architetti” tramanda principi costruttivo-ambientali che spesso hanno permesso lo sviluppo di nuove risposte alle istanze attuali di resilienza e di sostenibilità (come quelle basate sull’inerzia delle masse murarie, sulle ventilazioni naturali, sui materiali di origine naturale). L’analisi architettonicocostruttiva dei casi studio è relazionata al tipo edilizio, misurandone alcune prestazioni e simulandone il comportamento nei sistemi aggregati. Ne esce un quadro articolato delle prestazioni della costruzione storica minore finalizzato alla sua tutela e alla definizione di misure di intervento che oltre alla geometria e alle forme, valorizzino le qualità del modo di costruire. È rilevante in tale ottica l’identificazione delle prestazioni dell’intero organismo, coi suoi spazi di compensazione e filtro tributati alla risposta energeticoambientale. Modificarne l’uso è spesso il principale motivo di crisi. Il contributo espone criticamente gli esiti di una patiente recherche condotta sull’edilizia rurale dell’altopiano del Salto Cicolano, degli abitati di Fiamignano (Ri) e Civita di Bagnoregio (Vt). Ricostruito il comportamento delle strutture/involucro, si è simulato l’incremento dei fabbisogni energetici connessi ai cambiamenti d’uso ipotizzati, analizzando altresì il rapporto tra efficacia degli interventi di miglioramento energetico e costi. Particolare rilievo ha assunto la dipendenza dal sistema costruttivo adottato nell’edilizia storica minore degli interventi di miglioramento conseguenti alla modificazione delle destinazioni d’uso e del derivante incremento del fabbisogno energetico.
Tipo, costruzione e prestazione in alcuni esempi dell’edilizia storica minore nel centro Italia / Curra', Edoardo; Cecere, Carlo; D'Amico, Alessandro; Habib, Emanuele; Morganti, Michele; Nettekoven, Malte; Russo, Martina; Severi, Laura. - (2018), pp. 281-291. (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2018 tenutosi a Cagliari).
Tipo, costruzione e prestazione in alcuni esempi dell’edilizia storica minore nel centro Italia
Edoardo Currà;Carlo Cecere;Alessandro D’Amico;Emanuele Habib;Michele Morganti;Malte Nettekoven;Martina Russo;Laura Severi
2018
Abstract
Con “Edilizia storica minore” si indica prevalentemente quella parte dell’edilizia di base caratterizzata dai saperi costruttivi premoderni, da uno sviluppo elementare del processo edilizio delegato, spesso con prevalenza del ruolo degli operatori della fase realizzativa rispetto a quelli in fase progettuale. Questa “costruzione senza architetti” tramanda principi costruttivo-ambientali che spesso hanno permesso lo sviluppo di nuove risposte alle istanze attuali di resilienza e di sostenibilità (come quelle basate sull’inerzia delle masse murarie, sulle ventilazioni naturali, sui materiali di origine naturale). L’analisi architettonicocostruttiva dei casi studio è relazionata al tipo edilizio, misurandone alcune prestazioni e simulandone il comportamento nei sistemi aggregati. Ne esce un quadro articolato delle prestazioni della costruzione storica minore finalizzato alla sua tutela e alla definizione di misure di intervento che oltre alla geometria e alle forme, valorizzino le qualità del modo di costruire. È rilevante in tale ottica l’identificazione delle prestazioni dell’intero organismo, coi suoi spazi di compensazione e filtro tributati alla risposta energeticoambientale. Modificarne l’uso è spesso il principale motivo di crisi. Il contributo espone criticamente gli esiti di una patiente recherche condotta sull’edilizia rurale dell’altopiano del Salto Cicolano, degli abitati di Fiamignano (Ri) e Civita di Bagnoregio (Vt). Ricostruito il comportamento delle strutture/involucro, si è simulato l’incremento dei fabbisogni energetici connessi ai cambiamenti d’uso ipotizzati, analizzando altresì il rapporto tra efficacia degli interventi di miglioramento energetico e costi. Particolare rilievo ha assunto la dipendenza dal sistema costruttivo adottato nell’edilizia storica minore degli interventi di miglioramento conseguenti alla modificazione delle destinazioni d’uso e del derivante incremento del fabbisogno energetico.File | Dimensione | Formato | |
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