La Russia rappresenta per la NSS di Donald Trump una potenza revisionista. Se il crollo dell’URSS ha rappresentato una ‘catastrofe geopolitica’, le relazioni intercorse tra Russia e Stati Uniti dopo il 1989 dapprima si sono rafforzate, in seguito hanno raggiunto una crisi tale da alimentare il dibattito circa una possibile riedizione della guerra fredda, seppure in un contesto mutato. Da parte russa ciò sembra dovuto al fatto che gli Stati Uniti non riconoscono la Russia come partner eguale nell'ordine mondiale. Da Gorbaciov a Putin la politica estera russa ha percorso una parabola di cambiamento, dall’istituzionalismo internazionale elciniano a una sorta di euro-eurasismo putiniano. L’attuale utilizzo degli strumenti di hard power e soft power sembrano agire entro una cornice di realismo nelle relazioni internazionali, ora difensivo, ora aggressivo. Il caso dell’Ucraina, pur nelle sue molteplici contraddizioni, mostra lo scivolamento verso un realismo aggressivo da parte della Russia, sia nei confronti degli Stati Uniti che dell’Unione europea. Al progetto euro-atlantico Putin contrappone l’integrazione eurasiatica. L’articolo vuole ripercorrere alcune tappe della relazione russo-americana e russo-europea, soffermandosi sul caso ucraino come teatro geopolitico considerato fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio e dell’interesse della Federazione Russa.
Russia, Ucraina, la sfida in Europa orientale / Gravina, Renata; A., Moroni. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE. - ISSN 1972-4942. - (2018), pp. 10-18.
Russia, Ucraina, la sfida in Europa orientale
Renata Gravina
;
2018
Abstract
La Russia rappresenta per la NSS di Donald Trump una potenza revisionista. Se il crollo dell’URSS ha rappresentato una ‘catastrofe geopolitica’, le relazioni intercorse tra Russia e Stati Uniti dopo il 1989 dapprima si sono rafforzate, in seguito hanno raggiunto una crisi tale da alimentare il dibattito circa una possibile riedizione della guerra fredda, seppure in un contesto mutato. Da parte russa ciò sembra dovuto al fatto che gli Stati Uniti non riconoscono la Russia come partner eguale nell'ordine mondiale. Da Gorbaciov a Putin la politica estera russa ha percorso una parabola di cambiamento, dall’istituzionalismo internazionale elciniano a una sorta di euro-eurasismo putiniano. L’attuale utilizzo degli strumenti di hard power e soft power sembrano agire entro una cornice di realismo nelle relazioni internazionali, ora difensivo, ora aggressivo. Il caso dell’Ucraina, pur nelle sue molteplici contraddizioni, mostra lo scivolamento verso un realismo aggressivo da parte della Russia, sia nei confronti degli Stati Uniti che dell’Unione europea. Al progetto euro-atlantico Putin contrappone l’integrazione eurasiatica. L’articolo vuole ripercorrere alcune tappe della relazione russo-americana e russo-europea, soffermandosi sul caso ucraino come teatro geopolitico considerato fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio e dell’interesse della Federazione Russa.File | Dimensione | Formato | |
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