Quello delle “facciate a vento” costituisce un filone di ricerca trascurato perfino dalla storiografia successiva alla pubblicazione con cui Angiola Maria Romanini eleggeva il tema “a vento” a cifra stilistica del gotico lombardo tout court. Cosicché la lettura imposta da quello spartiacque critico, che identificava nel San Francesco di Brescia l’esordio del fenomeno architettonico a carattere ornamentale, resta condivisa. Quanto invece emerso da una nuova stratigrafia muraria del tempio bresciano – ove il partito di facciata con le aperture a cielo va fatto risalire ad un’operazione tardomedievale contestuale al rifacimento delle coperture piuttosto che alla redazione del 1265 – mostra quanto sia necessario tornare sulla genesi di un format mendicante prima ancora che lombardo. Per quanto ampiamente ricostruita dopo i bombardamenti del 1943, è infatti la fabbrica francescana di Bologna, indicata dalle fonti conclusa nel 1263, a configurarsi come il vero prototipo del modello oltre che come cantiere-laboratorio d’avanguardia al punto da giustificare una simile innovazione formale ex-abrupto, senza mediazioni di transizione.
Studi e ricerche di storia dell'architettura. Rivista dell'associazione italiana storici dell'architettura / Rossetti, Jores. - In: STUDI E RICERCHE DI STORIA DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2532-2699. - anno 2:numero 3(2018), pp. 30-37.
Studi e ricerche di storia dell'architettura. Rivista dell'associazione italiana storici dell'architettura
Rossetti, Jores
2018
Abstract
Quello delle “facciate a vento” costituisce un filone di ricerca trascurato perfino dalla storiografia successiva alla pubblicazione con cui Angiola Maria Romanini eleggeva il tema “a vento” a cifra stilistica del gotico lombardo tout court. Cosicché la lettura imposta da quello spartiacque critico, che identificava nel San Francesco di Brescia l’esordio del fenomeno architettonico a carattere ornamentale, resta condivisa. Quanto invece emerso da una nuova stratigrafia muraria del tempio bresciano – ove il partito di facciata con le aperture a cielo va fatto risalire ad un’operazione tardomedievale contestuale al rifacimento delle coperture piuttosto che alla redazione del 1265 – mostra quanto sia necessario tornare sulla genesi di un format mendicante prima ancora che lombardo. Per quanto ampiamente ricostruita dopo i bombardamenti del 1943, è infatti la fabbrica francescana di Bologna, indicata dalle fonti conclusa nel 1263, a configurarsi come il vero prototipo del modello oltre che come cantiere-laboratorio d’avanguardia al punto da giustificare una simile innovazione formale ex-abrupto, senza mediazioni di transizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.