Questo intervento si inserisce nell’attività svolta nell’ambito del progetto PON “Distretto dei Beni Culturali-Sicilia” nella sezione dello “Sviluppo di sistemi digitali per la ricostruzione virtuale dell’architettura medievale siciliana.” Il progetto appena menzionato è incentrato sull’architettura nobiliare di Palermo tra il XIV secolo e il XV secolo. Dopo la rivolta dei Vespri, le varie famiglie baronali sia di origine isolana, o latina, sia di origine catalana, approfittando dell’indebolimento del potere reale iniziarono ad accumulare cariche e territori per poter espandere il proprio potere nell’isola. Tra queste famiglie quella che emerse con più forza fu quella dei Chiaromonte conti di Modica che tramite matrimoni e la vicinanza alla corte aragonese mirava a un completo controllo della Sicilia Le mire della famiglia però si interruppero tragicamente con la condanna a morte, nel 1392, di Andrea ultimo esponente della casata siciliana. L’apice della loro potenza fu raggiunta con Manfredi III Chiaromonte (m. 1391) che nelle opere da lui commissionate si vedeva già come dominatore dell’isola. Fu lui a far realizzare il sontuoso soffitto della Sala Magna del palazzo di famiglia a Palermo, lo Steri, realizzato tra il 1377 e il 1380 dai pittori Cecco di Naro, Simone da Corleone e Pellegrino Darena da Palermo e la cui grande presenza di stemmi di altre famiglie lo vedeva, ideologicamente, come unificatore della Sicilia. Ma fu con S. Maria degli Angeli a Baida, fondata dopo il 1371 ed edificata tra il 1385, o il 1388, e il 1392, che questa volontà è più visibile, sebbene la struttura sia incompleta e abbia vissuto una storia travagliata a causa di lunghi periodi di abbandono presenta nel chiostro il più interessante caso di copia del chiostro della cattedrale di Monreale, copia che insieme al soffitto dello Steri mirava a legittimare un potere ottenuto tramite l’usurpazione di proprietà regie.

Una copia ideologica: il chiostro si S. Maria degli Angeli in Baida in III ciclo di studi medievali, atti del Convegno / Pizzoli, Enrico. - STAMPA. - (2017), pp. 429-442. (Intervento presentato al convegno Terzo ciclo di studi medievali tenutosi a Firenze).

Una copia ideologica: il chiostro si S. Maria degli Angeli in Baida in III ciclo di studi medievali, atti del Convegno

PIZZOLI, ENRICO
2017

Abstract

Questo intervento si inserisce nell’attività svolta nell’ambito del progetto PON “Distretto dei Beni Culturali-Sicilia” nella sezione dello “Sviluppo di sistemi digitali per la ricostruzione virtuale dell’architettura medievale siciliana.” Il progetto appena menzionato è incentrato sull’architettura nobiliare di Palermo tra il XIV secolo e il XV secolo. Dopo la rivolta dei Vespri, le varie famiglie baronali sia di origine isolana, o latina, sia di origine catalana, approfittando dell’indebolimento del potere reale iniziarono ad accumulare cariche e territori per poter espandere il proprio potere nell’isola. Tra queste famiglie quella che emerse con più forza fu quella dei Chiaromonte conti di Modica che tramite matrimoni e la vicinanza alla corte aragonese mirava a un completo controllo della Sicilia Le mire della famiglia però si interruppero tragicamente con la condanna a morte, nel 1392, di Andrea ultimo esponente della casata siciliana. L’apice della loro potenza fu raggiunta con Manfredi III Chiaromonte (m. 1391) che nelle opere da lui commissionate si vedeva già come dominatore dell’isola. Fu lui a far realizzare il sontuoso soffitto della Sala Magna del palazzo di famiglia a Palermo, lo Steri, realizzato tra il 1377 e il 1380 dai pittori Cecco di Naro, Simone da Corleone e Pellegrino Darena da Palermo e la cui grande presenza di stemmi di altre famiglie lo vedeva, ideologicamente, come unificatore della Sicilia. Ma fu con S. Maria degli Angeli a Baida, fondata dopo il 1371 ed edificata tra il 1385, o il 1388, e il 1392, che questa volontà è più visibile, sebbene la struttura sia incompleta e abbia vissuto una storia travagliata a causa di lunghi periodi di abbandono presenta nel chiostro il più interessante caso di copia del chiostro della cattedrale di Monreale, copia che insieme al soffitto dello Steri mirava a legittimare un potere ottenuto tramite l’usurpazione di proprietà regie.
2017
Terzo ciclo di studi medievali
arte medievale; sicilia; trecento; architettura; scultura
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Una copia ideologica: il chiostro si S. Maria degli Angeli in Baida in III ciclo di studi medievali, atti del Convegno / Pizzoli, Enrico. - STAMPA. - (2017), pp. 429-442. (Intervento presentato al convegno Terzo ciclo di studi medievali tenutosi a Firenze).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1186777
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