The paper focuses on the competitive land uses generated, on one side, by the advantages related to the exploitation of endogenous energy resources, and, on the other side, by the aim of protection of natural and anthropic ecosystems – dealing with the increasing awareness of the opportunities it offers in terms of economic profit and “long lasting development” - according to two points of view: - the wide range of conflicts, impacts and risks related to both oil and renewable energy production processes; - the capacity of the public decision-making system and of the spatial planning to trigger “autonomous” and sustainable development paths. In particular, the paper focuses on the conflicts caused by the growing spread of offshore wind power plants (because of the hard management of their impacts on coastal land zones) and on the impacts of oil exploitation activities on the wide “inland” and “fragile” areas (where oil production process starts) considering its effects on coastal areas (where oil is delivered and refined). The areas under investigation are the inland areas of Basilicata included in the extraction basin of the “Viggiano Oli” Center, in the Province of Potenza, from which originates an oil production cycle that reaches the coastal areas of Puglia (in particular that of the Province of Taranto). In addition, the coastal areas of Puglia will be considered as regards to the impacts of the offshore wind farms. Some final considerations concern the role of the land use and maritime spatial planning in steering a “resilience” strategy for the areas involved in energy supply activities, considering the analysis of the “multidimensional” risks (environmental, economic and social) triggered by the hard economy of oil, or by the exploitation of renewable energy resources, such as the wind power.
Il contributo affronta il tema dei conflitti d’uso del territorio tra opportunità e vantaggi dello sfruttamento di risorse energetiche endogene e salvaguardia degli ecosistemi naturali e antropici – anche in funzione di una sempre maggiore consapevolezza delle opportunità che questi ultimi offrono in termini di profitto economico e sviluppo “durevole” –, secondo due profili prioritari: l’ampiezza e la rilevanza dei conflitti, degli impatti e dei rischi correlati ai processi di sfruttamento delle risorse petrolifere e di produzione delle energie rinnovabili; la capacità del sistema decisionale collettivo e della pianificazione territoriale di innescare e sostenere percorsi di sviluppo “autonomi” maggiormente compatibili e sostenibili. Sono affrontati in particolare il caso dei conflitti indotti dalla crescente diffusione dei generatori di energia eolica off-shore (a causa delle criticità nel governo dei relativi impatti territoriali sulle aree di costa), e il caso degli impatti generati da attività di estrazione petrolifera in ampi territori di aree interne “sensibili”, con effetti estesi anche ad aree costiere dovuti alla filiera produttiva del petrolio. I territori oggetto di indagine sono le aree interne della Basilicata, in Provincia di Potenza, dove è presente il bacino estrattivo del Centro Oli di Viggiano, dalle quali si origina un ciclo produttivo che arriva ad interessare le aree costiere dalla Puglia, in particolare della Provincia di Taranto. Sono inoltre considerate le aree costiere della Puglia per quanto riguarda la proposta di installazione off-shore di aerogeneratori di energia eolica. La riflessione sulla pianificazione spaziale, territoriale e marittima, deriva dal ruolo che essa può rivestire nell’orientare una strategia di “resilienza” per tali territori, interni e di costa, a partire dalla considerazione dei diversi fattori di rischio (ambientale, eco nomico e sociale) rappresentati dall’hard economy del petrolio o associati alla produzione delle pur più sostenibili energie da fonti rinnovabili, come è l’eolico.
Conflitti d’uso del territorio e sviluppo locale. La pianificazione di area vasta e lo sfruttamento delle risorse energetiche in alcune aree vulnerabili del Sud Italia / Santangelo, Saverio; Iannotti, Carmela; Musacchio, Clara. - In: TRIA. - ISSN 2281-4574. - 1:11(2018), pp. 39-57.
Conflitti d’uso del territorio e sviluppo locale. La pianificazione di area vasta e lo sfruttamento delle risorse energetiche in alcune aree vulnerabili del Sud Italia
Saverio Santangelo;Clara Musacchio
2018
Abstract
Il contributo affronta il tema dei conflitti d’uso del territorio tra opportunità e vantaggi dello sfruttamento di risorse energetiche endogene e salvaguardia degli ecosistemi naturali e antropici – anche in funzione di una sempre maggiore consapevolezza delle opportunità che questi ultimi offrono in termini di profitto economico e sviluppo “durevole” –, secondo due profili prioritari: l’ampiezza e la rilevanza dei conflitti, degli impatti e dei rischi correlati ai processi di sfruttamento delle risorse petrolifere e di produzione delle energie rinnovabili; la capacità del sistema decisionale collettivo e della pianificazione territoriale di innescare e sostenere percorsi di sviluppo “autonomi” maggiormente compatibili e sostenibili. Sono affrontati in particolare il caso dei conflitti indotti dalla crescente diffusione dei generatori di energia eolica off-shore (a causa delle criticità nel governo dei relativi impatti territoriali sulle aree di costa), e il caso degli impatti generati da attività di estrazione petrolifera in ampi territori di aree interne “sensibili”, con effetti estesi anche ad aree costiere dovuti alla filiera produttiva del petrolio. I territori oggetto di indagine sono le aree interne della Basilicata, in Provincia di Potenza, dove è presente il bacino estrattivo del Centro Oli di Viggiano, dalle quali si origina un ciclo produttivo che arriva ad interessare le aree costiere dalla Puglia, in particolare della Provincia di Taranto. Sono inoltre considerate le aree costiere della Puglia per quanto riguarda la proposta di installazione off-shore di aerogeneratori di energia eolica. La riflessione sulla pianificazione spaziale, territoriale e marittima, deriva dal ruolo che essa può rivestire nell’orientare una strategia di “resilienza” per tali territori, interni e di costa, a partire dalla considerazione dei diversi fattori di rischio (ambientale, eco nomico e sociale) rappresentati dall’hard economy del petrolio o associati alla produzione delle pur più sostenibili energie da fonti rinnovabili, come è l’eolico.File | Dimensione | Formato | |
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