Introduzione: numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti diabetici, sia di tipo 1 (DMT1) che di tipo 2 (DMT2), hanno un rischio aumentato di sviluppare fratture osteoporotiche. Il meccanismo con il quale il diabete aumenta tale rischio non è ancora bene stabilito. Obiettivo: valutare la differenza nei meccanismi coinvolti nel processo di rimodellamento osseo tra pazienti affetti da diabete autoimmune (DMT1 1 e LADA) e pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. Materiali e Metodi: sono stati reclutati, presso la UOC di Diabetologia dell’Ospedale S. M. Goretti di Latina, 40 pazienti, di cui 20 affetti da diabete autoimmune (gruppo A) (14 DMT1 e 6 LADA) e 20 da DMT2 (gruppo B). Sono stati raccolti per ciascun paziente dati anamnestici e antropometrici, ed effettuate le seguenti analisi biochimiche: glicemia, HbA1c, creatinina, uricemia, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, calcio, fosforo, 25-OH vitamina D e fosfatasi alcalina. Sono stati inoltre dosati i seguenti markers osteometabolici: RANK e sclerostina per tutti i pazienti; RANKL, osteoprotegerina e osteopontina in due sottogruppi (12 pazienti con DMT1 e 12 pazienti con DMT2). Risultati: differenze significative sono state riscontrate riguardo a BMI (22.96±2.82 A vs. 33.41±4.97 B), vitamina D (23.33±10.94 A vs. 31.50±10.42 B), fosfatasi alcalina (58.30±17.26 A vs. 76.35±19.08 B), sclerostina (149.35±66 A vs. 218.52±88 B), osteoprotegerina (1.75±0.39 A vs. 2.98±1.20 B), rapporto OPG/RANK-L (0.07±0.02 A vs. 0.21±0.15 B) e RANK-L (27.15 A vs. 14.38 B). Non c’era differenza significativa tra i due gruppi riguardo l’osteopontina. Non è stata trovata correlazione tra i markers analizzati e i valori di HbA1c, BMI e GFR in nessuno dei due gruppi. Conclusioni: dall’analisi dei dati, effettuata su un campione preliminare, sembra esistere, nei pazienti con diabete autoimmune, un alterato processo di riassorbimento osseo legato ad una osteoclastogenesi elevata, a differenza dei pazienti con DMT2 nei quali esiste una ridotta attività osteoblastica legata ai livelli elevati di sclerostina (che interferisce con la via di trasduzione del Wnt). Inoltre la osteopontina non risulta influire, positivamente o negativamente, sul rimodellamento osseo nè nei pazienti con diabete autoimmune nè nei pazienti con DMT2.
Valutazione dello stato osteometabolico in pazienti con diabete autoimmune e diabete mellito di tipo 2 / Moretti, C; Koci, M; Leto, G; Luordi, Cecilia; Lucantoni, F; Zampetti, S; Campagna, G; Buzzetti, R. - (2018). (Intervento presentato al convegno 27° Congresso Nazionale Società italiana Diabetologia tenutosi a Rimini; Italy).
Valutazione dello stato osteometabolico in pazienti con diabete autoimmune e diabete mellito di tipo 2
Moretti C;Leto G;LUORDI, CECILIA;Lucantoni F;Zampetti S;Campagna G;Buzzetti R
2018
Abstract
Introduzione: numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti diabetici, sia di tipo 1 (DMT1) che di tipo 2 (DMT2), hanno un rischio aumentato di sviluppare fratture osteoporotiche. Il meccanismo con il quale il diabete aumenta tale rischio non è ancora bene stabilito. Obiettivo: valutare la differenza nei meccanismi coinvolti nel processo di rimodellamento osseo tra pazienti affetti da diabete autoimmune (DMT1 1 e LADA) e pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. Materiali e Metodi: sono stati reclutati, presso la UOC di Diabetologia dell’Ospedale S. M. Goretti di Latina, 40 pazienti, di cui 20 affetti da diabete autoimmune (gruppo A) (14 DMT1 e 6 LADA) e 20 da DMT2 (gruppo B). Sono stati raccolti per ciascun paziente dati anamnestici e antropometrici, ed effettuate le seguenti analisi biochimiche: glicemia, HbA1c, creatinina, uricemia, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, calcio, fosforo, 25-OH vitamina D e fosfatasi alcalina. Sono stati inoltre dosati i seguenti markers osteometabolici: RANK e sclerostina per tutti i pazienti; RANKL, osteoprotegerina e osteopontina in due sottogruppi (12 pazienti con DMT1 e 12 pazienti con DMT2). Risultati: differenze significative sono state riscontrate riguardo a BMI (22.96±2.82 A vs. 33.41±4.97 B), vitamina D (23.33±10.94 A vs. 31.50±10.42 B), fosfatasi alcalina (58.30±17.26 A vs. 76.35±19.08 B), sclerostina (149.35±66 A vs. 218.52±88 B), osteoprotegerina (1.75±0.39 A vs. 2.98±1.20 B), rapporto OPG/RANK-L (0.07±0.02 A vs. 0.21±0.15 B) e RANK-L (27.15 A vs. 14.38 B). Non c’era differenza significativa tra i due gruppi riguardo l’osteopontina. Non è stata trovata correlazione tra i markers analizzati e i valori di HbA1c, BMI e GFR in nessuno dei due gruppi. Conclusioni: dall’analisi dei dati, effettuata su un campione preliminare, sembra esistere, nei pazienti con diabete autoimmune, un alterato processo di riassorbimento osseo legato ad una osteoclastogenesi elevata, a differenza dei pazienti con DMT2 nei quali esiste una ridotta attività osteoblastica legata ai livelli elevati di sclerostina (che interferisce con la via di trasduzione del Wnt). Inoltre la osteopontina non risulta influire, positivamente o negativamente, sul rimodellamento osseo nè nei pazienti con diabete autoimmune nè nei pazienti con DMT2.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.