Internazionalizzare gli atenei attraverso l'insegnamento in lingua inglese. Una questione di proporzionalità

The paper analyses the issue of internationalisation of universities – and in particular the choice to offer courses and entire programmes in English – from a legal perspective and argues that universities should determine the degree of their internationalisation on a discretionary basis, though being guided by the principle of proportionality and reasonableness. Whilst courts can certainly control the lawfulness of policy decisions regarding university courses, they should avoid interfering with the autonomy of universities, which is guaranteed by statutory law and by the Constitution. In this respect, the judgment 42/2017 of the constitutional court strikes a fair balance between the protection of Italian cultural identity, the need to ensure equal opportunities to the access of students to university courses and the respect for policy choices that should be left to each university.

Il contributo analizza la questione dell'internazionalizzazione degli atenei - e in particolare la scelta di offrire corsi e interi programmi di studio in inglese - da una prospettiva giuridica e sostiene che le università dovrebbero determinare il grado di internazionalizzazione sulla base di scelte discrezionali, pur nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. Mentre i giudici possono certamente sindacare la legittimità delle politiche relative ai corsi universitari, dovrebbero evitare di interferire con l'autonomia delle università, che è garantita dalla legge e dalla Costituzione. Sotto questo profilo, la sentenza n. 42/2017 della Corte costituzionale individua un giusto equilibrio tra la protezione dell'identità culturale italiana, la necessità di assicurare pari opportunità nell'accesso degli studenti ai corsi universitari e il rispetto per scelte strategiche che dovrebbero essere lasciate agli atenei.