L’archivistica è una disciplina dinamica perché, anche se si fonda su elementi e valori definiti ormai nella prima parte del Novecento, nel corso del tempo ha saputo riflettere su se stessa, avviare un utile confronto con le altre discipline e aggiornarsi pur mantenendo fermi i propri valori fondanti. Con l'estensione del concetto di documento già da decenni le fonti utilizzate dalla ricerca storiografica si sono moltiplicate e diversificate, determinando una più ampia attenzione verso le nuove fonti e la loro rappresentazione. La comunità archivistica ha iniziato ad osservare con interesse produttori d'archivio e tipologie documentarie fino a quel momento non apprezzate e, con il tempo, il mondo degli archivi è sicuramente diventato più interessante. L'evoluzione della disciplina ha portato gli archivisti a misurarsi con il concetto di descrizione, tenendo conto della disponibilità di strumenti di gestione innovativi e del mutare degli indirizzi della ricerca sempre più spesso condotta sul web. Si è giunti perfino a considerare in modo più libero il ruolo dell'archivio e a tentare di definire nuovi parametri per la sua identificazione. Con l’espressione di Archivio Multitipologico si indica una parte non minoritaria di archivi novecenteschi composti sia da materiali tradizionali, sia da altri non consueti, come ad esempio fotografie, manifesti, disegni, stampe, registrazioni audio e audiovisive, oggetti e manufatti così strettamente correlati al complesso archivistico e in quantità tale che non è possibile ignorarli, non valorizzarli appieno o estrapolarli per costituire un fondo a se stante rompendo il vincolo che lega le varie componenti. Descrivere rappresenta ancora oggi l'azione che più ci qualifica come professionisti e ci rende soggetti attivi nelle politiche di promozione. Ma oggi dobbiamo descrivere i nostri archivi secondo i tracciati e i modelli descrittivi più opportuni, ibridando i percorsi catalografici, attingendo da ambiti professionali diversi, cercando di armonizzare la descrizione analitica delle diverse scuole e professioni con una corretta visione d’insieme. Per restituire al ricercatore la complessità degli archivi multitipologici stiamo ormai assistendo allo sviluppo di una nuova generazione di applicativi, open-source, web-oriented, rivolti agli open data e orientati all'integrazione fra archivi, musei e biblioteche. Sviluppando « Collective Access », anche in Piemonte stiamo lavorando ad un sistema coordinato e integrato di applicativi per la descrizione dei beni culturali, la raccolta di oggetti digitali correlati, la gestione dei dati e delle informazioni e l’esposizione LOD sul web sia per un pubblico professionale, sia per un'utenza generalista.
L’archivio multitipologico: definizione, descrizione e identità / Brunetti, Dimitri. - In: LA GAZETTE DES ARCHIVES. - ISSN 0016-5522. - 1(2018), pp. 39-49.
L’archivio multitipologico: definizione, descrizione e identità
dimitri brunetti
2018
Abstract
L’archivistica è una disciplina dinamica perché, anche se si fonda su elementi e valori definiti ormai nella prima parte del Novecento, nel corso del tempo ha saputo riflettere su se stessa, avviare un utile confronto con le altre discipline e aggiornarsi pur mantenendo fermi i propri valori fondanti. Con l'estensione del concetto di documento già da decenni le fonti utilizzate dalla ricerca storiografica si sono moltiplicate e diversificate, determinando una più ampia attenzione verso le nuove fonti e la loro rappresentazione. La comunità archivistica ha iniziato ad osservare con interesse produttori d'archivio e tipologie documentarie fino a quel momento non apprezzate e, con il tempo, il mondo degli archivi è sicuramente diventato più interessante. L'evoluzione della disciplina ha portato gli archivisti a misurarsi con il concetto di descrizione, tenendo conto della disponibilità di strumenti di gestione innovativi e del mutare degli indirizzi della ricerca sempre più spesso condotta sul web. Si è giunti perfino a considerare in modo più libero il ruolo dell'archivio e a tentare di definire nuovi parametri per la sua identificazione. Con l’espressione di Archivio Multitipologico si indica una parte non minoritaria di archivi novecenteschi composti sia da materiali tradizionali, sia da altri non consueti, come ad esempio fotografie, manifesti, disegni, stampe, registrazioni audio e audiovisive, oggetti e manufatti così strettamente correlati al complesso archivistico e in quantità tale che non è possibile ignorarli, non valorizzarli appieno o estrapolarli per costituire un fondo a se stante rompendo il vincolo che lega le varie componenti. Descrivere rappresenta ancora oggi l'azione che più ci qualifica come professionisti e ci rende soggetti attivi nelle politiche di promozione. Ma oggi dobbiamo descrivere i nostri archivi secondo i tracciati e i modelli descrittivi più opportuni, ibridando i percorsi catalografici, attingendo da ambiti professionali diversi, cercando di armonizzare la descrizione analitica delle diverse scuole e professioni con una corretta visione d’insieme. Per restituire al ricercatore la complessità degli archivi multitipologici stiamo ormai assistendo allo sviluppo di una nuova generazione di applicativi, open-source, web-oriented, rivolti agli open data e orientati all'integrazione fra archivi, musei e biblioteche. Sviluppando « Collective Access », anche in Piemonte stiamo lavorando ad un sistema coordinato e integrato di applicativi per la descrizione dei beni culturali, la raccolta di oggetti digitali correlati, la gestione dei dati e delle informazioni e l’esposizione LOD sul web sia per un pubblico professionale, sia per un'utenza generalista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.