La stazione S. Giovanni della Metro C di Roma. Un esempio di virtuose sinergie. Il mio intervento vuole presentare l’esperienza condotta dal sottoscritto assieme a F. Lambertucci ed altri nell’ambito delle attività del Relab (Laboratorio di ricerca del DiAP, Sapienza università di Roma) che partendo da una ricerca finanziata dal nostro ateneo nel 2012 ha condotto, tramite lo strumento del conto terzi, alla progettazione in collaborazione con gli uffici tecnici di Metro C dell’allestimento per la nuova linea del trasporto romano della stazione S. Giovanni. Mi sembra interessante presentare questo lavoro per diversi motivi: - il primo vuole mettere in evidenza il come si è giunti a questo risultato, il processo con il quale si è arrivati alla realizzazione dell’opera; dalla ricerca universitaria alla partecipazione alla progettazione e gestione dell’iter costruttivo con un importante ruolo di mediazione tra le istanze della Soprintendenza archeologica e quelle della impresa aggiudicataria dell’opera. - il secondo attiene invece al cosa si è fatto, al ruolo che come struttura universitaria si è avuto nello sviluppo del progetto, ai significati, ai contenuti che si è riusciti ad inserire ed alle modalità con le quali tali contenuti hanno preso forma e si sono fatti spazio, nonostante un sistema di vincoli molto stringenti ed un complesso intreccio di saperi e competenze da portare a sintesi. - un terzo motivo d’interesse e riflessione mi sembra scaturire degli esiti di questo nostro impegno, dai commenti che ha suscitato nell’opinione pubblica; commenti registrati in presa diretta in occasione delle aperture straordinarie, una per la presentazione dell’opera all’amministrazione capitolina ed alla cittadinanza, una in occasione della manifestazione Open House e una per la stampa estera. È stato un successo talmente generalizzato e trasversale da non spiegarsi solo con la qualità del nostro operato. Ciò che abbiamo registrato e mi sembra interessante portare all’attenzione del nostro consesso è la voglia di architettura pubblica che è emerso. Voglia di architetture capaci di restituire interpretazioni identitarie dei luoghi, rappresentazione delle nuove sensibilità estetiche ed espressione delle potenzialità tecnologiche del nostro tempo ma al contempo capaci di riconoscere l’unicità della nostra storia che in questo caso emerge dal sottosuolo. Architetture in cui l’attributo di spazio pubblico non è forzatamente declinato al negativo (spazio pubblico = spazio di nessuno) ma si fa invece spazio di orgogliosa appartenenza per gli abitanti.

Il progetto di allestimento della stazione S. Giovanni - linea c della metropolitana di Roma / Grimaldi, Andrea. - (2018), pp. 76-79. (Intervento presentato al convegno VI FORUM PROARCH tenutosi a Roma).

Il progetto di allestimento della stazione S. Giovanni - linea c della metropolitana di Roma

Andrea Grimaldi
2018

Abstract

La stazione S. Giovanni della Metro C di Roma. Un esempio di virtuose sinergie. Il mio intervento vuole presentare l’esperienza condotta dal sottoscritto assieme a F. Lambertucci ed altri nell’ambito delle attività del Relab (Laboratorio di ricerca del DiAP, Sapienza università di Roma) che partendo da una ricerca finanziata dal nostro ateneo nel 2012 ha condotto, tramite lo strumento del conto terzi, alla progettazione in collaborazione con gli uffici tecnici di Metro C dell’allestimento per la nuova linea del trasporto romano della stazione S. Giovanni. Mi sembra interessante presentare questo lavoro per diversi motivi: - il primo vuole mettere in evidenza il come si è giunti a questo risultato, il processo con il quale si è arrivati alla realizzazione dell’opera; dalla ricerca universitaria alla partecipazione alla progettazione e gestione dell’iter costruttivo con un importante ruolo di mediazione tra le istanze della Soprintendenza archeologica e quelle della impresa aggiudicataria dell’opera. - il secondo attiene invece al cosa si è fatto, al ruolo che come struttura universitaria si è avuto nello sviluppo del progetto, ai significati, ai contenuti che si è riusciti ad inserire ed alle modalità con le quali tali contenuti hanno preso forma e si sono fatti spazio, nonostante un sistema di vincoli molto stringenti ed un complesso intreccio di saperi e competenze da portare a sintesi. - un terzo motivo d’interesse e riflessione mi sembra scaturire degli esiti di questo nostro impegno, dai commenti che ha suscitato nell’opinione pubblica; commenti registrati in presa diretta in occasione delle aperture straordinarie, una per la presentazione dell’opera all’amministrazione capitolina ed alla cittadinanza, una in occasione della manifestazione Open House e una per la stampa estera. È stato un successo talmente generalizzato e trasversale da non spiegarsi solo con la qualità del nostro operato. Ciò che abbiamo registrato e mi sembra interessante portare all’attenzione del nostro consesso è la voglia di architettura pubblica che è emerso. Voglia di architetture capaci di restituire interpretazioni identitarie dei luoghi, rappresentazione delle nuove sensibilità estetiche ed espressione delle potenzialità tecnologiche del nostro tempo ma al contempo capaci di riconoscere l’unicità della nostra storia che in questo caso emerge dal sottosuolo. Architetture in cui l’attributo di spazio pubblico non è forzatamente declinato al negativo (spazio pubblico = spazio di nessuno) ma si fa invece spazio di orgogliosa appartenenza per gli abitanti.
2018
VI FORUM PROARCH
Architettura delle infrastrutture; museografia; processo progettuale
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il progetto di allestimento della stazione S. Giovanni - linea c della metropolitana di Roma / Grimaldi, Andrea. - (2018), pp. 76-79. (Intervento presentato al convegno VI FORUM PROARCH tenutosi a Roma).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1176674
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