Nell’opinione pubblica, così come tra i non addetti ai lavori, è ancora diffusa l’idea di una geografia che descrive in modo puntuale e oggettivo la superficie terrestre. In realtà, a partire dagli anni Ottanta dello scorso secolo, anche la geografia ha conosciuto gli effetti della svolta post-strutturalista che ha attraversato tutte le discipline sociali e umanistiche. Tale svolta ha radicalmente modificato le radici ontologiche ed epistemologiche della disciplina, comportando, tra l’altro, un completo ripensamento del modo di concepire lo spazio e il tempo, dunque di rapportarsi al passato, più o meno antico, e al futuro. Questo contributo intende esporre in modo sintetico i punti essenziali di tale svolta, utilizzando come chiave di lettura i concetti di permanenza e di cambiamento, in relazione soprattutto agli obiettivi più o meno espliciti della disciplina. Al centro dell’attenzione è posta la finalità della produzione di conoscenza geografica, che per molto tempo, proprio per gli assunti teorici e metodologici che si è data, ha implicitamente contribuito alla reiterazione dei poteri più forti.
Permanenza e cambiamento. Evoluzioni geografiche / Banini, Tiziana. - (2018), pp. 55-62. [10.13133/978-88-9377-089-7].
Permanenza e cambiamento. Evoluzioni geografiche
Tiziana Banini
Primo
2018
Abstract
Nell’opinione pubblica, così come tra i non addetti ai lavori, è ancora diffusa l’idea di una geografia che descrive in modo puntuale e oggettivo la superficie terrestre. In realtà, a partire dagli anni Ottanta dello scorso secolo, anche la geografia ha conosciuto gli effetti della svolta post-strutturalista che ha attraversato tutte le discipline sociali e umanistiche. Tale svolta ha radicalmente modificato le radici ontologiche ed epistemologiche della disciplina, comportando, tra l’altro, un completo ripensamento del modo di concepire lo spazio e il tempo, dunque di rapportarsi al passato, più o meno antico, e al futuro. Questo contributo intende esporre in modo sintetico i punti essenziali di tale svolta, utilizzando come chiave di lettura i concetti di permanenza e di cambiamento, in relazione soprattutto agli obiettivi più o meno espliciti della disciplina. Al centro dell’attenzione è posta la finalità della produzione di conoscenza geografica, che per molto tempo, proprio per gli assunti teorici e metodologici che si è data, ha implicitamente contribuito alla reiterazione dei poteri più forti.File | Dimensione | Formato | |
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