Scholarly understanding of Bellocchio's debut film have given leading importance to his main male protagonist; this essay intends instead to point out that Giulia, the embryonic figure of Bellocchian women, plays a not least important role in relation to gender dynamics that, in this fatherless family, unfold in a disruptive way. A weaver of stories, alliances, destinies, her fatal power as the antagonist of the world of the Law, in the words with which Maurizio Grande approaches the female figures of tragedy, refers to the Orestean Electra, to the darkness of the bond with maternal involved in the choice of matricide, and to the genre uncertainty expressed in her virile conduct and in her love for the brother, as feminist scholars as Irigaray, Jacobs, Scott have sought with different paths to comment; but she also embodies the desires, behaviors, and contradictions of the next generation of women and actresses, among them Pitagora, who only at the end of the sixties will be able to find a more complete expression.

«Quanto conta un'attrice in un film d'autore? Gli allori erano tanti per Bellocchio e per Lou Castel [...], ma potevo dirmi ugualmente soddisfatta. Attrice, dunque, finalmente. Già, ma quale attrice?», con queste parole, tra molte altre, Paola Pitagora ricorda la sua esperienza in I pugni in tasca. Il saggio intende mettere in evidenza come nel film di Bellocchio Giulia sia una personaggia di tutto rilievo in rapporto alle dinamiche di genere che, in questa famiglia senza padre, si dispiegano in modo dirompente. Tessitrice di storie, di alleanze, di destini, la sua potenza fatale quale antagonista del mondo della Legge, secondo le parole con cui Maurizio Grande avvicina le figure femminili della tragedia, rimanda all'Elettra dell'Orestea, a quell'oscuro del legame col materno implicato nella scelta del matricidio, alla liminalità e all'incertezza di genere espresse nella sua condotta virile e nel suo amore per il fratello che le studiose femministe hanno cercato con percorsi diversi di interpretare; ma incarna anche i desideri, i comportamenti, le contraddizioni della nuova generazione di donne e di attrici che solo alla fine degli anni Sessanta potranno trovare più compiuta espressione, ponendosi come figura embrionale delle donne a venire bellocchiane.

Una ragazza piuttosto complicata. Paola Pitagora e I pugni in tasca di Marco Bellocchio / Fanara, Giulia. - In: L'AVVENTURA. - ISSN 2421-6496. - 3:2(2017), pp. 219-243.

Una ragazza piuttosto complicata. Paola Pitagora e I pugni in tasca di Marco Bellocchio

Giulia Fanara
2017

Abstract

Scholarly understanding of Bellocchio's debut film have given leading importance to his main male protagonist; this essay intends instead to point out that Giulia, the embryonic figure of Bellocchian women, plays a not least important role in relation to gender dynamics that, in this fatherless family, unfold in a disruptive way. A weaver of stories, alliances, destinies, her fatal power as the antagonist of the world of the Law, in the words with which Maurizio Grande approaches the female figures of tragedy, refers to the Orestean Electra, to the darkness of the bond with maternal involved in the choice of matricide, and to the genre uncertainty expressed in her virile conduct and in her love for the brother, as feminist scholars as Irigaray, Jacobs, Scott have sought with different paths to comment; but she also embodies the desires, behaviors, and contradictions of the next generation of women and actresses, among them Pitagora, who only at the end of the sixties will be able to find a more complete expression.
2017
«Quanto conta un'attrice in un film d'autore? Gli allori erano tanti per Bellocchio e per Lou Castel [...], ma potevo dirmi ugualmente soddisfatta. Attrice, dunque, finalmente. Già, ma quale attrice?», con queste parole, tra molte altre, Paola Pitagora ricorda la sua esperienza in I pugni in tasca. Il saggio intende mettere in evidenza come nel film di Bellocchio Giulia sia una personaggia di tutto rilievo in rapporto alle dinamiche di genere che, in questa famiglia senza padre, si dispiegano in modo dirompente. Tessitrice di storie, di alleanze, di destini, la sua potenza fatale quale antagonista del mondo della Legge, secondo le parole con cui Maurizio Grande avvicina le figure femminili della tragedia, rimanda all'Elettra dell'Orestea, a quell'oscuro del legame col materno implicato nella scelta del matricidio, alla liminalità e all'incertezza di genere espresse nella sua condotta virile e nel suo amore per il fratello che le studiose femministe hanno cercato con percorsi diversi di interpretare; ma incarna anche i desideri, i comportamenti, le contraddizioni della nuova generazione di donne e di attrici che solo alla fine degli anni Sessanta potranno trovare più compiuta espressione, ponendosi come figura embrionale delle donne a venire bellocchiane.
Actress; I pugni in tasca; Bellocchio; Paola Pitagora; Sixties
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Una ragazza piuttosto complicata. Paola Pitagora e I pugni in tasca di Marco Bellocchio / Fanara, Giulia. - In: L'AVVENTURA. - ISSN 2421-6496. - 3:2(2017), pp. 219-243.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1168650
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