Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare in un gruppo di pazienti affetti da neurinoma dell’ottavo nervo cranico coinvolgente il condotto uditivo interno, l’efficacia dei potenziali evocati vestibolari nel predirre sia il nervo di origine del tumore e sia la possibilità di conservare l’udito.Un gruppo di 26 pazienti è stato sottoposto ad uno stesso protocollo diagnostico costituito dai seguenti esami: esame audiometrico e impedenzometrico, O-Vemps, C-Vemps.Per tutti i pazienti è stato scelto come via d’accesso una trans labirintica modificata.Questa via rappresenta un valido approccio all’angolo ponto-cerebellare e al condotto uditivo interno in quanto consente la preservazione dell’udito nella metà dei pazienti. Durante l’intervento il nervo di origine dello swannoma è stato identificato con certezza in 20 pazienti. Confrontando quindi i risultati dell’origine del tumore con quelli dei potenziali vestibolari è emerso come questi ultimi fossero significativamente differenti nei pazienti con un tumore del nervo vestibolare superiore rispetto a quelli con un neurinoma originante dal nervo vestibolare inferiore mostrando quindi una chiara correlazione tra Vemps e l’origine del tumore. Per quanto riguarda la conservazione dell’udito questo è stato preservato in 10 dei 14 pazienti(71,4%) in cui il tumore originava dal nervo vestibolare superiore e in 1dei 6 pazienti(16.67%) con origine dal nervo vestibolare inferiore. Questi dati suggeriscono che i risultati dei Vemps in fase diagnostica potrebbero rappresentare un ulteriore strumento per predirre la conservazione dell’udito dopo il trattamento chirurgico.

Utilizzo dei vemps nella chirurgia del neurinoma dell'ottavo nervo cranico / Gagliardi, Silvia. - (2018 Sep 27).

Utilizzo dei vemps nella chirurgia del neurinoma dell'ottavo nervo cranico

GAGLIARDI, SILVIA
27/09/2018

Abstract

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare in un gruppo di pazienti affetti da neurinoma dell’ottavo nervo cranico coinvolgente il condotto uditivo interno, l’efficacia dei potenziali evocati vestibolari nel predirre sia il nervo di origine del tumore e sia la possibilità di conservare l’udito.Un gruppo di 26 pazienti è stato sottoposto ad uno stesso protocollo diagnostico costituito dai seguenti esami: esame audiometrico e impedenzometrico, O-Vemps, C-Vemps.Per tutti i pazienti è stato scelto come via d’accesso una trans labirintica modificata.Questa via rappresenta un valido approccio all’angolo ponto-cerebellare e al condotto uditivo interno in quanto consente la preservazione dell’udito nella metà dei pazienti. Durante l’intervento il nervo di origine dello swannoma è stato identificato con certezza in 20 pazienti. Confrontando quindi i risultati dell’origine del tumore con quelli dei potenziali vestibolari è emerso come questi ultimi fossero significativamente differenti nei pazienti con un tumore del nervo vestibolare superiore rispetto a quelli con un neurinoma originante dal nervo vestibolare inferiore mostrando quindi una chiara correlazione tra Vemps e l’origine del tumore. Per quanto riguarda la conservazione dell’udito questo è stato preservato in 10 dei 14 pazienti(71,4%) in cui il tumore originava dal nervo vestibolare superiore e in 1dei 6 pazienti(16.67%) con origine dal nervo vestibolare inferiore. Questi dati suggeriscono che i risultati dei Vemps in fase diagnostica potrebbero rappresentare un ulteriore strumento per predirre la conservazione dell’udito dopo il trattamento chirurgico.
27-set-2018
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