La storia del Mediterraneo è la storia delle sue coste e di tutte le rotte che intersecandolo, hanno diffuso civiltà, culture, pensieri. Tutta la storia e la vita dell’uomo, ogni suo evento, ogni sua speranza, ogni sua realizzazione, è sempre avvenuta, in qualche modo, sul mare o attraverso il mare. Guardando al Mediterraneo, come mare da dominare, esso si rivela ‘specchio’ di una parata di fortezze d’acqua, rocche appartenenti a sistemi castellari, manieri, che mutano aspetto in relazione ai cambiamenti politici e ai progressi nell’arte del guerreggiare, alla cui ombra, in un universo infinito di rotte d’acqua, si riflettono le gesta quotidiane della gente di mare, di condottieri, nobili, pellegrini, crociati e pirati. L’originaria funzione di difesa e di controllo di queste architetture, ha fatto sì che nel passato costituissero dei segni forti sul territorio, elementi significativi di grande valenza architettonica. Oggi la situazione di tali manufatti è chiaramente mutata, motivo in più per interpretarne il significato attuale, prevalentemente settato sulla funzione di nodi di comunicazione turistica e promozione culturale del territorio. Dapprima utilizzate come semplici postazioni d’avvistamento, sorte per la difesa passiva delle coste, in seguito, dopo l’introduzione delle armi da fuoco, vengono dotate di ulteriori corpi di fabbrica, massicci e articolati, che permettono a queste scole troneggianti sul Tirreno d’ingaggiare battaglie contro gli attacchi provenienti dal mare; integre o allo stato di rudere, raccontano in silenzio brai di storia. Il contributo si propone, attraverso lo studio delle fonti d’archivio e iconografiche, di approfondire caratteri tipologici e tecniche costruttive, nonché possibili azioni di restauro e valorizzazione, di alcune di queste fabbriche comprese nel litorale laziale; tra queste le torri d’avvistamento e di presidio di un territorio, in un insieme compatto, che si raccorda, a nord, con le torri di Fiumicino, torre campanaria di S. Ippolito, torre Niccolina, torre Alessandrina e torre Clementina, e, a sud, con le torri Paterno, tor Vajanica, tor Caldara.

Le torri del litorale laziale. Dalla storia alla valorizzazione / Isgrò, Sara; Turco, Maria Grazia. - (2018), pp. 98-98. (Intervento presentato al convegno INTERNATIONAL CONFERENCE ON MODERN AGE FORTIFICATIONS, POLITECNICO DI TORINO, ITALY tenutosi a Turin, Italy).

Le torri del litorale laziale. Dalla storia alla valorizzazione

Sara Isgrò;Maria Grazia Turco
2018

Abstract

La storia del Mediterraneo è la storia delle sue coste e di tutte le rotte che intersecandolo, hanno diffuso civiltà, culture, pensieri. Tutta la storia e la vita dell’uomo, ogni suo evento, ogni sua speranza, ogni sua realizzazione, è sempre avvenuta, in qualche modo, sul mare o attraverso il mare. Guardando al Mediterraneo, come mare da dominare, esso si rivela ‘specchio’ di una parata di fortezze d’acqua, rocche appartenenti a sistemi castellari, manieri, che mutano aspetto in relazione ai cambiamenti politici e ai progressi nell’arte del guerreggiare, alla cui ombra, in un universo infinito di rotte d’acqua, si riflettono le gesta quotidiane della gente di mare, di condottieri, nobili, pellegrini, crociati e pirati. L’originaria funzione di difesa e di controllo di queste architetture, ha fatto sì che nel passato costituissero dei segni forti sul territorio, elementi significativi di grande valenza architettonica. Oggi la situazione di tali manufatti è chiaramente mutata, motivo in più per interpretarne il significato attuale, prevalentemente settato sulla funzione di nodi di comunicazione turistica e promozione culturale del territorio. Dapprima utilizzate come semplici postazioni d’avvistamento, sorte per la difesa passiva delle coste, in seguito, dopo l’introduzione delle armi da fuoco, vengono dotate di ulteriori corpi di fabbrica, massicci e articolati, che permettono a queste scole troneggianti sul Tirreno d’ingaggiare battaglie contro gli attacchi provenienti dal mare; integre o allo stato di rudere, raccontano in silenzio brai di storia. Il contributo si propone, attraverso lo studio delle fonti d’archivio e iconografiche, di approfondire caratteri tipologici e tecniche costruttive, nonché possibili azioni di restauro e valorizzazione, di alcune di queste fabbriche comprese nel litorale laziale; tra queste le torri d’avvistamento e di presidio di un territorio, in un insieme compatto, che si raccorda, a nord, con le torri di Fiumicino, torre campanaria di S. Ippolito, torre Niccolina, torre Alessandrina e torre Clementina, e, a sud, con le torri Paterno, tor Vajanica, tor Caldara.
2018
INTERNATIONAL CONFERENCE ON MODERN AGE FORTIFICATIONS, POLITECNICO DI TORINO, ITALY
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Le torri del litorale laziale. Dalla storia alla valorizzazione / Isgrò, Sara; Turco, Maria Grazia. - (2018), pp. 98-98. (Intervento presentato al convegno INTERNATIONAL CONFERENCE ON MODERN AGE FORTIFICATIONS, POLITECNICO DI TORINO, ITALY tenutosi a Turin, Italy).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1166110
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