This paper addresses the problem of how to re-define the category of “commons”, prompted by the broadening of its theoretical orientation caused by the two-fold reciprocal influence exercised by the web on the law and by the law on the web. From this presupposition, it seems there is also a need to deconstruct the standard paradigm that links commons to the value of the individual; in other words to contest the property principle as the linchpin around which society is oriented. In the author’s view, this leads to a complex process of redrafting the relationship between public and private, whose direct outcome is a redefinition of the functions of private law, which is no longer conceived as a neutral device for safeguarding economic affairs, but as a mechanism that protects the value of the individual and guarantees his human dignity. We therefore arrive at the real meaning of the term “digital equality” which links the possibility of access to the web to the inescapably “common” nature of a cultural product: an activity in which the rationale of appropriation and exchange gives way to an in-built community-based model governed by and oriented towards objectives of equality and human dignity specified by the constitutional state.

Il saggio affronta il problema della ridefinizione della categoria dei “beni comuni” partendo dall’allargamento della sfera teoretica dovuta alla duplice e reciproca influenza del diritto sul web e del web sul diritto. Da questo punto di partenza, appare necessario anche decostruire il consueto paradigma che lega i beni comuni al valore della persona, vale a dire criticare il principio proprietario come perno orientativo della società. Ne deriva una complessa operazione di riscrittura del rapporto pubblico/privato che ha come diretta implicazione la ridefinizione dei compiti del diritto privato, non più concepito come dispositivo neutrale di salvaguardia dei rapporti economici, ma come meccanismo di protezione del valore della persona e di affermazione della sua dignità. Emerge così anche il vero significato da attribuire all’espressione “eguaglianza digitale” che coniuga la possibilità di accesso al web con il carattere necessariamente “comune” della produzione culturale: attività dove la logica dell’appropriazione e dello scambio cedono il passo o devono cedere il passo ad un modello aggregativo solidale regolato ed orientato da obiettivi di eguaglianza e dignità delineati dallo Stato costituzionale.

La conoscenza come "bene comune" e il valore giuridico della persona umana / Messinetti, Raffaella. - In: BIBLIOTECHE OGGI TRENDS. - ISSN 2421-3810. - 1:giugno 2015(2015), pp. 46-59.

La conoscenza come "bene comune" e il valore giuridico della persona umana

Raffaella Messinetti
2015

Abstract

This paper addresses the problem of how to re-define the category of “commons”, prompted by the broadening of its theoretical orientation caused by the two-fold reciprocal influence exercised by the web on the law and by the law on the web. From this presupposition, it seems there is also a need to deconstruct the standard paradigm that links commons to the value of the individual; in other words to contest the property principle as the linchpin around which society is oriented. In the author’s view, this leads to a complex process of redrafting the relationship between public and private, whose direct outcome is a redefinition of the functions of private law, which is no longer conceived as a neutral device for safeguarding economic affairs, but as a mechanism that protects the value of the individual and guarantees his human dignity. We therefore arrive at the real meaning of the term “digital equality” which links the possibility of access to the web to the inescapably “common” nature of a cultural product: an activity in which the rationale of appropriation and exchange gives way to an in-built community-based model governed by and oriented towards objectives of equality and human dignity specified by the constitutional state.
2015
Il saggio affronta il problema della ridefinizione della categoria dei “beni comuni” partendo dall’allargamento della sfera teoretica dovuta alla duplice e reciproca influenza del diritto sul web e del web sul diritto. Da questo punto di partenza, appare necessario anche decostruire il consueto paradigma che lega i beni comuni al valore della persona, vale a dire criticare il principio proprietario come perno orientativo della società. Ne deriva una complessa operazione di riscrittura del rapporto pubblico/privato che ha come diretta implicazione la ridefinizione dei compiti del diritto privato, non più concepito come dispositivo neutrale di salvaguardia dei rapporti economici, ma come meccanismo di protezione del valore della persona e di affermazione della sua dignità. Emerge così anche il vero significato da attribuire all’espressione “eguaglianza digitale” che coniuga la possibilità di accesso al web con il carattere necessariamente “comune” della produzione culturale: attività dove la logica dell’appropriazione e dello scambio cedono il passo o devono cedere il passo ad un modello aggregativo solidale regolato ed orientato da obiettivi di eguaglianza e dignità delineati dallo Stato costituzionale.
conoscenza; bene; comune; democrazia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La conoscenza come "bene comune" e il valore giuridico della persona umana / Messinetti, Raffaella. - In: BIBLIOTECHE OGGI TRENDS. - ISSN 2421-3810. - 1:giugno 2015(2015), pp. 46-59.
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