[La necessità per le banche europee di rispettare gli obblighi imposti dalla vigilanza bancaria non esclude strategie ad impatto sociale ed orientate alla creazione di valore per azionisti e risparmiatori: per questo, abbiamo bisogno di supervisori illuminati e banchieri d’immaginazione] Il tempo perduto C’è ancora spazio per una madeleinette di memoria proustiana tra i nuovi “aromi fast-food” della banca moderna? O l’anima di questa Europa, tanto evocata da Jacques Delors, è condannata a respirare i fumi effimeri di un sistema bancario incapace di visioni orientate alla coesione sociale ed alla crescita sostenibile, alla base del progetto europeo? La nostalgia inconfessata per “l’età dell’oro”, in cui i margini assicuravano comodi ritorni agli azionisti, credito generoso ai clienti, stabilità ai mercati, sembra a tutti una vana speranza, ancora più mortificata dalla fretta di correre ai ripari. Il dolce sapore del passato si mescola, inesorabilmente, al nuovo profumo d’Europa, che sembra imporre soluzioni prét-à- porter, anche per la gestione delle crisi bancarie, ad oggi sostanzialmente dissociate dalle politiche di coesione economica e sociale e, in fondo, anche in contrasto con la stessa sostenibilità bancaria. E’ tutto qui? E’ il tramonto dell’occidentalis banca, o l’ouverture di una nuova alba dal profumo d’Oriente? Una prima chiave di lettura ai fatti moderni risiede nella combinazione tra azione di vigilanza e forze di mercato. Se il meccanismo di vigilanza unico mira a ristabilire, per le banche europee, rassicuranti parametri di sostenibilità, la pressione del mercato induce i banchieri a scelte dolorose e, apparentemente irrinunciabili, che non sempre coincidono con quelle utili alla creazione di valore e con gli obiettivi ultimi della vigilanza stessa. Come ricordato da Carmelo Barbagallo – Capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia – nel suo intervento all’incontro su Banche e mercato: nuove sfide per operatori e istituzioni “Gli impulsi provenienti dal mercato e dalla vigilanza impongono di aumentare l’efficienza, contenere i costi, amministrativi e del personale, razionalizzare la presenza sul territorio”

Occidentalis Banca. Viaggio tra banche scomparse e banche ritrovate / LA TORRE, Mario. - ELETTRONICO. - (2017).

Occidentalis Banca. Viaggio tra banche scomparse e banche ritrovate

MARIO, LA TORRE
2017

Abstract

[La necessità per le banche europee di rispettare gli obblighi imposti dalla vigilanza bancaria non esclude strategie ad impatto sociale ed orientate alla creazione di valore per azionisti e risparmiatori: per questo, abbiamo bisogno di supervisori illuminati e banchieri d’immaginazione] Il tempo perduto C’è ancora spazio per una madeleinette di memoria proustiana tra i nuovi “aromi fast-food” della banca moderna? O l’anima di questa Europa, tanto evocata da Jacques Delors, è condannata a respirare i fumi effimeri di un sistema bancario incapace di visioni orientate alla coesione sociale ed alla crescita sostenibile, alla base del progetto europeo? La nostalgia inconfessata per “l’età dell’oro”, in cui i margini assicuravano comodi ritorni agli azionisti, credito generoso ai clienti, stabilità ai mercati, sembra a tutti una vana speranza, ancora più mortificata dalla fretta di correre ai ripari. Il dolce sapore del passato si mescola, inesorabilmente, al nuovo profumo d’Europa, che sembra imporre soluzioni prét-à- porter, anche per la gestione delle crisi bancarie, ad oggi sostanzialmente dissociate dalle politiche di coesione economica e sociale e, in fondo, anche in contrasto con la stessa sostenibilità bancaria. E’ tutto qui? E’ il tramonto dell’occidentalis banca, o l’ouverture di una nuova alba dal profumo d’Oriente? Una prima chiave di lettura ai fatti moderni risiede nella combinazione tra azione di vigilanza e forze di mercato. Se il meccanismo di vigilanza unico mira a ristabilire, per le banche europee, rassicuranti parametri di sostenibilità, la pressione del mercato induce i banchieri a scelte dolorose e, apparentemente irrinunciabili, che non sempre coincidono con quelle utili alla creazione di valore e con gli obiettivi ultimi della vigilanza stessa. Come ricordato da Carmelo Barbagallo – Capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia – nel suo intervento all’incontro su Banche e mercato: nuove sfide per operatori e istituzioni “Gli impulsi provenienti dal mercato e dalla vigilanza impongono di aumentare l’efficienza, contenere i costi, amministrativi e del personale, razionalizzare la presenza sul territorio”
2017
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