L’approccio seguito nel testo considera l’educazione finanziaria come «l’insieme dei processi di socializzazione formale all’uso del denaro» (p. 6), laddove invece la questione sociologicamente nuova nel presente è quella della radicale separazione della finanza dall’economia reale. In tal senso la definizione suggerita dall’OCSE di come debba essere intesa l’educazione finanziaria, sebbene presenti numerosi limiti, ha il pregio di cogliere proprio gli aspetti più attinenti alla dimensione della finanza distinti da quelli dell’economia, laddove si riferisce a «prodotti e concetti finanziari » a «rischi e opportunità finanziarie», mostrando quindi la separazione dagli item legati alle competenze matematiche, economiche e statistiche. Tali competenze costituiscono senz’altro i saperi propedeutici alla comprensione dei meccanismi e delle dinamiche finanziarie. Tuttavia, resta aperto il non agevole problema di stabilire se l’educazione finanziaria debba limitarsi a favorire e rafforzare le capacità del cittadino all’uso del denaro oppure spingersi oltre, tentando di educare alla conoscenza critica del ruolo che la finanza ha assunto rispetto all’economia reale, alla produzione, al consumo e alla politica.
Recensione di Rinaldi, E. (2015), Perché educare alla finanza? Una questione sociologica / Salmieri, Luca. - In: SCUOLA DEMOCRATICA. - ISSN 1129-731X. - STAMPA. - 2:(2018), pp. 444-445. [10.12828/90576]
Recensione di Rinaldi, E. (2015), Perché educare alla finanza? Una questione sociologica
Luca Salmieri
2018
Abstract
L’approccio seguito nel testo considera l’educazione finanziaria come «l’insieme dei processi di socializzazione formale all’uso del denaro» (p. 6), laddove invece la questione sociologicamente nuova nel presente è quella della radicale separazione della finanza dall’economia reale. In tal senso la definizione suggerita dall’OCSE di come debba essere intesa l’educazione finanziaria, sebbene presenti numerosi limiti, ha il pregio di cogliere proprio gli aspetti più attinenti alla dimensione della finanza distinti da quelli dell’economia, laddove si riferisce a «prodotti e concetti finanziari » a «rischi e opportunità finanziarie», mostrando quindi la separazione dagli item legati alle competenze matematiche, economiche e statistiche. Tali competenze costituiscono senz’altro i saperi propedeutici alla comprensione dei meccanismi e delle dinamiche finanziarie. Tuttavia, resta aperto il non agevole problema di stabilire se l’educazione finanziaria debba limitarsi a favorire e rafforzare le capacità del cittadino all’uso del denaro oppure spingersi oltre, tentando di educare alla conoscenza critica del ruolo che la finanza ha assunto rispetto all’economia reale, alla produzione, al consumo e alla politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.