Gianfranco Contini è morto da pochi mesi quando esce, nel dicembre 1990, una plaquette con la storica copertina dei fuori collana Einaudi a cura di Paolo di Stefano che regala agli azionisti della casa editrice alcune delle lettere più interessanti del decennio 1945-54, accuratamente annotate, tratte dal fitto carteggio che per un cinquantennio intercorse tra il filologo e la Einaudi. A patrocinare l’impresa – cui sarebbe dovuta seguire, come poi racconterà lo stesso curatore, l’edizione complessiva della corrispondenza – è proprio Giulio Einaudi, che ne firma l’introduzione definendo questo scambio epistolare «uno squarcio sulla vita segreta della casa editrice in quegli anni, sulla consuetudine al dibattito che è stata, ed è, la sua forza». Per anni questo incartamento – composto da circa 800 missive – è rimasto depositato presso l’Archivio di Stato di Torino (dove tuttora si trova) a disposizione degli studiosi, prima fra tutti Luisa Mangoni, che ne ha citati ampi stralci nella sua monumentale storia della casa editrice, Pensare i libri, pubblicata nel 1999; mentre l’auspicio di Giulio Einaudi, che dopo la sua morte è stato raccolto da Roberto Cerati, è rimasto a lungo disatteso. Oggetto di questa tesi è l’edizione completa di questo carteggio, testimonianza di un mondo culturale ormai scomparso, ma la cui eredità ancora non ha finito di esercitare il suo impulso vitale. È un dialogo, che restituisce il costruirsi di un edificio letterario e culturale, nel quale prendono parola gli einaudiani – un vero e proprio cenacolo di intellettuali che attorno al leggendario tavolo ovale decide molto della cultura italiana del secondo Novecento – e Gianfranco Contini, che del programma europeo del catalogo Einaudi è stato uno dei nomi di punta.

Gianfranco Contini e casa Einaudi: il carteggio (1937-1989) / Villano, Maria. - (2017 Feb 27).

Gianfranco Contini e casa Einaudi: il carteggio (1937-1989)

VILLANO, MARIA
27/02/2017

Abstract

Gianfranco Contini è morto da pochi mesi quando esce, nel dicembre 1990, una plaquette con la storica copertina dei fuori collana Einaudi a cura di Paolo di Stefano che regala agli azionisti della casa editrice alcune delle lettere più interessanti del decennio 1945-54, accuratamente annotate, tratte dal fitto carteggio che per un cinquantennio intercorse tra il filologo e la Einaudi. A patrocinare l’impresa – cui sarebbe dovuta seguire, come poi racconterà lo stesso curatore, l’edizione complessiva della corrispondenza – è proprio Giulio Einaudi, che ne firma l’introduzione definendo questo scambio epistolare «uno squarcio sulla vita segreta della casa editrice in quegli anni, sulla consuetudine al dibattito che è stata, ed è, la sua forza». Per anni questo incartamento – composto da circa 800 missive – è rimasto depositato presso l’Archivio di Stato di Torino (dove tuttora si trova) a disposizione degli studiosi, prima fra tutti Luisa Mangoni, che ne ha citati ampi stralci nella sua monumentale storia della casa editrice, Pensare i libri, pubblicata nel 1999; mentre l’auspicio di Giulio Einaudi, che dopo la sua morte è stato raccolto da Roberto Cerati, è rimasto a lungo disatteso. Oggetto di questa tesi è l’edizione completa di questo carteggio, testimonianza di un mondo culturale ormai scomparso, ma la cui eredità ancora non ha finito di esercitare il suo impulso vitale. È un dialogo, che restituisce il costruirsi di un edificio letterario e culturale, nel quale prendono parola gli einaudiani – un vero e proprio cenacolo di intellettuali che attorno al leggendario tavolo ovale decide molto della cultura italiana del secondo Novecento – e Gianfranco Contini, che del programma europeo del catalogo Einaudi è stato uno dei nomi di punta.
27-feb-2017
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Tesi dottorato Villano

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Tipologia: Tesi di dottorato
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