L'articolo, che rientra nella specifica Tavola Rotonda su "Roma nella storia, nella linguistica e nella letteratura", esamina la categoria storiografica della continuità e della "longue durée" applicata alla storia linguistica dell'Vrbs, una storia per molti versi eccezionale per quantità e qualità documentaria. Alla luce di un rapido "excursus" dei dati disponibili, di alcuni "case-studies" particolarmente utili e, soprattutto,di argomentazioni sui paradigmi oggi impiegati per la storia linguistica e per la sociolinguistica storica, si sostiene che la storia linguistica, in verità, non è la storia di una lingua, ma è la storia di una comunità linguistica attraverso le concrezioni individuali (i testi), è la storia dei parlanti e delle tradizioni linguistiche di cui essi si fanno portatori. In questo senso la storia delle lingue di Roma (e non della lingua di Roma) è la migliore e, forse, la più completa dimostrazione di un simile paradigma. Una storia fatta di rallentamenti, rivoluzioni, inerzie secondo la dialettica dei gruppi di parlanti; una storia catastrofista, tendenzialmente anti-uniformista. Una storia fatta di reti sociali.
Le lingue di Roma / Mancini, Marco. - STAMPA. - 1:(2018), pp. 103-121. (Intervento presentato al convegno 28. Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza tenutosi a Roma).
Le lingue di Roma
MANCINI, MARCO
2018
Abstract
L'articolo, che rientra nella specifica Tavola Rotonda su "Roma nella storia, nella linguistica e nella letteratura", esamina la categoria storiografica della continuità e della "longue durée" applicata alla storia linguistica dell'Vrbs, una storia per molti versi eccezionale per quantità e qualità documentaria. Alla luce di un rapido "excursus" dei dati disponibili, di alcuni "case-studies" particolarmente utili e, soprattutto,di argomentazioni sui paradigmi oggi impiegati per la storia linguistica e per la sociolinguistica storica, si sostiene che la storia linguistica, in verità, non è la storia di una lingua, ma è la storia di una comunità linguistica attraverso le concrezioni individuali (i testi), è la storia dei parlanti e delle tradizioni linguistiche di cui essi si fanno portatori. In questo senso la storia delle lingue di Roma (e non della lingua di Roma) è la migliore e, forse, la più completa dimostrazione di un simile paradigma. Una storia fatta di rallentamenti, rivoluzioni, inerzie secondo la dialettica dei gruppi di parlanti; una storia catastrofista, tendenzialmente anti-uniformista. Una storia fatta di reti sociali.File | Dimensione | Formato | |
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