This study focuses on the interpretation of the shape of double curvature surfaces, which characterize the morphology of unrealized architectural projects, particularly interesting from the point of view of shape. The analysis of architecture, carried out by means of analogical instruments proper of the tradition of drawing, today finds a fruitful experimentation field in digital space and a privileged place for studying and validating the geometrical properties of architectural shape.The experimented methodology faces the problem of reading architectural surfaces through the control of the respective geometrical properties in the field of continuous tridimensional representation in digital space. The object of the experimentation is the covering of the pavilion designed by Maurizio Sacripanti for the Universal Exposition of Osaka in 1970. It is an emblematic case because of the different interpretations to which the drawings of the ‘cape’ are susceptible.Moreover, the interest for this work regards both the geometrical shape of the roof and the idea of movement, which becomes the backbone of a kinetic architecture that transforms technology into architectural language.

Questo studio rivolge l’attenzione all’interpretazione della forma di superfici a doppia curvatura che caratterizzano la morfologia di progetti architettonici non realizzati di particolare interesse formale. L’analisi dell’architettura, condotta nella tradizione del disegno per via analogica, trova oggi un fecondo ambito di sperimentazione nello spazio digitale, luogo privilegiato di studio e validazione delle proprietà geometriche delle forme delle quali l’architettura si compone. La metodologia impiegata affronta il problema della lettura delle superfici architettoniche attraverso il controllo delle rispettive pro-prietà geometriche nell’ambito della rappresentazione continua tridimensionale in ambiente digitale. Oggetto della sperimentazione è la copertura del padiglione progettato da Maurizio Sacripanti per l’Esposizione Universale di Osaka del 1970, caso emblematico per via delle diverse interpretazioni della forma del “mantello”.L’interesse per quest’opera risiede tanto nella conformazione della copertura quanto nell’idea di movimento, che diviene elemento portante di un’architettura cinetica che trasforma la tecnologia in un linguaggio architettonico.

About the ‘Cape’. Considerations on Geometries of the Maurizio Sacripanti’s Osaka Pavilion Roof / Greco, Lorena; Rossi, MARIA LAURA; Salvatore, Marta. - In: DISEGNO. - ISSN 2533-2899. - ELETTRONICO. - 2:(2018), pp. 77-88. [10.26375/disegno.2.2018.10]

About the ‘Cape’. Considerations on Geometries of the Maurizio Sacripanti’s Osaka Pavilion Roof

Lorena Greco;Maria Laura Rossi;Marta Salvatore
2018

Abstract

This study focuses on the interpretation of the shape of double curvature surfaces, which characterize the morphology of unrealized architectural projects, particularly interesting from the point of view of shape. The analysis of architecture, carried out by means of analogical instruments proper of the tradition of drawing, today finds a fruitful experimentation field in digital space and a privileged place for studying and validating the geometrical properties of architectural shape.The experimented methodology faces the problem of reading architectural surfaces through the control of the respective geometrical properties in the field of continuous tridimensional representation in digital space. The object of the experimentation is the covering of the pavilion designed by Maurizio Sacripanti for the Universal Exposition of Osaka in 1970. It is an emblematic case because of the different interpretations to which the drawings of the ‘cape’ are susceptible.Moreover, the interest for this work regards both the geometrical shape of the roof and the idea of movement, which becomes the backbone of a kinetic architecture that transforms technology into architectural language.
2018
Questo studio rivolge l’attenzione all’interpretazione della forma di superfici a doppia curvatura che caratterizzano la morfologia di progetti architettonici non realizzati di particolare interesse formale. L’analisi dell’architettura, condotta nella tradizione del disegno per via analogica, trova oggi un fecondo ambito di sperimentazione nello spazio digitale, luogo privilegiato di studio e validazione delle proprietà geometriche delle forme delle quali l’architettura si compone. La metodologia impiegata affronta il problema della lettura delle superfici architettoniche attraverso il controllo delle rispettive pro-prietà geometriche nell’ambito della rappresentazione continua tridimensionale in ambiente digitale. Oggetto della sperimentazione è la copertura del padiglione progettato da Maurizio Sacripanti per l’Esposizione Universale di Osaka del 1970, caso emblematico per via delle diverse interpretazioni della forma del “mantello”.L’interesse per quest’opera risiede tanto nella conformazione della copertura quanto nell’idea di movimento, che diviene elemento portante di un’architettura cinetica che trasforma la tecnologia in un linguaggio architettonico.
Maurizio Sacripanti; Italian pavilion; Osaka, cape; kinetic architecture
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
About the ‘Cape’. Considerations on Geometries of the Maurizio Sacripanti’s Osaka Pavilion Roof / Greco, Lorena; Rossi, MARIA LAURA; Salvatore, Marta. - In: DISEGNO. - ISSN 2533-2899. - ELETTRONICO. - 2:(2018), pp. 77-88. [10.26375/disegno.2.2018.10]
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