Ci sono attrici che non sono esclusivamente volti prestati al ruolo che devono interpretare, o corpi “posseduti” dal personaggio. Ci sono infatti attrici che plasmano e creano i personaggi, che forgiano attraverso la propria personalità figure e percorsi narrativi. In questi casi la vita privata e le idee politiche accompagnano anche le forme del racconto e configurano dei nuovi rapporti fra attrici e personaggi. A mio avviso uno di questi casi è rappresentato dalla forte personalità di Daria Nicolodi, attrice e sceneggiatrice che lascia il segno nel cinema horror e thriller italiano. I suoi ruoli più noti, quelli che hanno definito l’aspetto più decisivo della sua carriera, nascono dal sodalizio artistico con il regista romano Dario Argento, che conobbe nel 1974 in occasione dei provini per il film Profondo rosso (1975). Argento dirà di lei: «Era la mia compagna di giochi e, in un certo senso, la mia compagna di viaggi, delle scoperte culturali». Da allora fino al 1987, la Nicolodi partecipa a tutti i film di Argento, ovvero Suspiria (1977), Inferno (1980), Tenebre (1982), Phenomena (1984) e Opera (1987), prestando il suo volto alla definizione di un genere cinematografico eccentrico e violento che ha caratterizzato quegli anni e che ne ha raccontato l’inconscio e le paure. Già dalla sua interpretazione della giornalista femminista Gianna Brezzi in Profondo rosso, Daria Nicolodi recita un personaggio femminile esuberante, una donna autonoma, coraggiosa, libera e volitiva.

Una stella rosso sangue / Catanese, Rossella. - In: ARABESCHI. - ISSN 2282-0876. - STAMPA. - 10(2017), pp. 500-503.

Una stella rosso sangue

Rossella Catanese
2017

Abstract

Ci sono attrici che non sono esclusivamente volti prestati al ruolo che devono interpretare, o corpi “posseduti” dal personaggio. Ci sono infatti attrici che plasmano e creano i personaggi, che forgiano attraverso la propria personalità figure e percorsi narrativi. In questi casi la vita privata e le idee politiche accompagnano anche le forme del racconto e configurano dei nuovi rapporti fra attrici e personaggi. A mio avviso uno di questi casi è rappresentato dalla forte personalità di Daria Nicolodi, attrice e sceneggiatrice che lascia il segno nel cinema horror e thriller italiano. I suoi ruoli più noti, quelli che hanno definito l’aspetto più decisivo della sua carriera, nascono dal sodalizio artistico con il regista romano Dario Argento, che conobbe nel 1974 in occasione dei provini per il film Profondo rosso (1975). Argento dirà di lei: «Era la mia compagna di giochi e, in un certo senso, la mia compagna di viaggi, delle scoperte culturali». Da allora fino al 1987, la Nicolodi partecipa a tutti i film di Argento, ovvero Suspiria (1977), Inferno (1980), Tenebre (1982), Phenomena (1984) e Opera (1987), prestando il suo volto alla definizione di un genere cinematografico eccentrico e violento che ha caratterizzato quegli anni e che ne ha raccontato l’inconscio e le paure. Già dalla sua interpretazione della giornalista femminista Gianna Brezzi in Profondo rosso, Daria Nicolodi recita un personaggio femminile esuberante, una donna autonoma, coraggiosa, libera e volitiva.
2017
horror; attrice; Nicolodi; cinema Italiano
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Una stella rosso sangue / Catanese, Rossella. - In: ARABESCHI. - ISSN 2282-0876. - STAMPA. - 10(2017), pp. 500-503.
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