INTRODUZIONE: È ben noto che l’adozione di un sistema di sorveglianza per monitorare il tasso di infezioni costituisce il primo passo per ridurre la frequenza delle ICA e identificare i problemi locali e le priorità su cui agire. A tal proposito dal 2016 è stata attivata presso la TI dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma una sorveglianza attiva delle ICA, integrata da monitoraggi microbiologici ambientali, sorveglianza dei comportamenti professionali e tipizzazione biomolecolare dei ceppi isolati. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti sistematicamente dati relativi a: pazienti ricoverati; ICA diagnosticate; terapie antimicrobiche e microrganismi isolati. Contestualmente sono stati eseguiti: interventi di monitoraggio microbiologico ambientale; tipizzazioni biomolecolari di microrganismi di natura sia clinica che ambientale; ed interventi di sorveglianza dei comportamenti professionali mirati alla compliance relativa alle procedure di lavaggio delle mani. Mensilmente, i report elaborati sono stati presentati al personale di reparto a cui sono stati offerti, da aprile 2017, degli incontri formativi di disseminazione dei risultati e sulle buone pratiche assistenziali. Si è trattato di uno sforzo multidisciplinare, che ha coinvolto oltre al personale di reparto, le componenti professionali infettivologiche, microbiologiche ed igienistiche. RISULTATI: Da settembre 2016 ad agosto 2017 si sono verificate 88 ICA. Nello specifico: 23 infezioni CVC correlate; 31 polmoniti associate a ventilazione meccanica e 34 infezioni urinarie associate a cateterismo vescicale. Il tasso di ICA mensile si è mantenuto relativamente costante fino ad aprile (circa 20 ICA/1000 gg di degenza), quando è iniziato un trend in diminuzione terminato ad agosto in cui non si rilevano ICA. Rispettivamente il 52% dei microrganismi responsabili di ICA e l’83% dei patogeni ambientali sono risultati Multi Drug Resistant. La tipizzazione biomolecolare dei microrganismi ha mostrato numerosi casi di correlazione clonale. CONCLUSIONI: I risultati ribadiscono il ruolo fondamentale del sistema di sorveglianza nella prevenzione delle ICA, mostrando l’importanza della disseminazione locale delle evidenze empiriche nella individuazione degli interventi efficaci di prevenzione.
. La sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in terapia intensiva (TI): l’importanza delle evidenze empiriche locali nell’individuazione di strategie efficaci di contenimento / De Soccio, P.; Baccolini, V.; Barbato, Domenico; D’Egidio, V.; Di Paolo, C.; Migliara, G.; Prencipe, G. P.; Salvatori, LIVIA MARIA; Sciarra, I.; Marinelli, Lucia; Marzuillo, C.; DE GIUSTI, Maria; Ranieri, M; Villari, P.. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 199-199. (Intervento presentato al convegno Sinergie multisettoriali per la salute tenutosi a Torino).
. La sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in terapia intensiva (TI): l’importanza delle evidenze empiriche locali nell’individuazione di strategie efficaci di contenimento.
De Soccio P.;Baccolini V.;BARBATO, DOMENICO;D’Egidio V.;Di Paolo C.;Migliara G.;Prencipe G. P.;SALVATORI, LIVIA MARIA;Sciarra I.;MARINELLI, LUCIA;Marzuillo C.;DE GIUSTI, Maria;Ranieri M;Villari P.
2018
Abstract
INTRODUZIONE: È ben noto che l’adozione di un sistema di sorveglianza per monitorare il tasso di infezioni costituisce il primo passo per ridurre la frequenza delle ICA e identificare i problemi locali e le priorità su cui agire. A tal proposito dal 2016 è stata attivata presso la TI dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma una sorveglianza attiva delle ICA, integrata da monitoraggi microbiologici ambientali, sorveglianza dei comportamenti professionali e tipizzazione biomolecolare dei ceppi isolati. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti sistematicamente dati relativi a: pazienti ricoverati; ICA diagnosticate; terapie antimicrobiche e microrganismi isolati. Contestualmente sono stati eseguiti: interventi di monitoraggio microbiologico ambientale; tipizzazioni biomolecolari di microrganismi di natura sia clinica che ambientale; ed interventi di sorveglianza dei comportamenti professionali mirati alla compliance relativa alle procedure di lavaggio delle mani. Mensilmente, i report elaborati sono stati presentati al personale di reparto a cui sono stati offerti, da aprile 2017, degli incontri formativi di disseminazione dei risultati e sulle buone pratiche assistenziali. Si è trattato di uno sforzo multidisciplinare, che ha coinvolto oltre al personale di reparto, le componenti professionali infettivologiche, microbiologiche ed igienistiche. RISULTATI: Da settembre 2016 ad agosto 2017 si sono verificate 88 ICA. Nello specifico: 23 infezioni CVC correlate; 31 polmoniti associate a ventilazione meccanica e 34 infezioni urinarie associate a cateterismo vescicale. Il tasso di ICA mensile si è mantenuto relativamente costante fino ad aprile (circa 20 ICA/1000 gg di degenza), quando è iniziato un trend in diminuzione terminato ad agosto in cui non si rilevano ICA. Rispettivamente il 52% dei microrganismi responsabili di ICA e l’83% dei patogeni ambientali sono risultati Multi Drug Resistant. La tipizzazione biomolecolare dei microrganismi ha mostrato numerosi casi di correlazione clonale. CONCLUSIONI: I risultati ribadiscono il ruolo fondamentale del sistema di sorveglianza nella prevenzione delle ICA, mostrando l’importanza della disseminazione locale delle evidenze empiriche nella individuazione degli interventi efficaci di prevenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.