INTRODUZIONE: In Italia secondo, le stime più recenti, le Terapie Intensive (TI) che adottano visiting policies non restrittive sono solo il 2% di quelle per adulti e il 12% delle pediatriche. Inoltre il 92% delle TI pone restrizioni sul numero di visitatori e il 17% ammette solo visite da parte di familiari più stretti. In letteratura viene ampiamente descritto un miglioramento delle condizioni psico-fisiche sia dei pazienti ricoverati nei reparti di TI in cui è consentito un ampio margine di apertura ai visitatori che dei loro familiari. L’aumento del rischio infettivo, così come gli aspetti organizzativi e l’impatto sul personale, sono tra i principali motivi che limitano l’accesso dei visitatori all’interno delle TI. MATERIALI E METODI: È stata effettuata una revisione sistematica della letteratura nel mese di Maggio 2017 esaminando i database PubMed, Scopus, ISI Web of Science e Google Scholar. Due revisori hanno selezionato gli articoli in base al titolo, abstract e full text ed è stata effettuata una revisione manuale delle references di quelli selezionati. Sono stati inclusi nella revisione gli articoli pubblicati tra il 2000 ed il 2016 inerenti alla stima del rischio infettivo nelle TI aperte evidenziando primo autore e anno di pubblicazione, disegno di studio, obiettivi generali e principali risultati. RISULTATI: Dei 163 articoli selezionati sono risultati eleggibili quattro articoli di cui tre sono studi osservazionali e uno è un trial randomizzato. Tre studi hanno confrontato l’incidenza delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) all’interno di reparti di TI prima e dopo l’acquisizione di visiting policies meno restrittive, dimostrando nei due gruppi un’incidenza simile o ridotta. Inoltre questi studi hanno evidenziato una riduzione della mortalità e una riduzione all’interno del reparto dei batteri multidrug-resistant adottando politiche di visita meno restrittive. Uno studio ha dimostrato che nessuno dei microrganismi presenti su tamponi cutanei e nasali ottenuti dai visitatori è stato responsabile di infezione e che tutti i microrganismi analizzati erano sensibili. CONCLUSIONI: La revisione della letteratura evidenzia che aprire le terapie intensive ai visitatori, riducendo al minimo le restrizioni legate all’orario e al tempo di visita, non si traduce in un aumento del rischio infettivo.
Il rischio infettivo nelle terapie intensive aperte: risultati di una revisione sistematica della letteratura / Di Paolo, C.; Prencipe, G. P.; Marzuillo, C.; De Vito, C.; Ranieri, M. V.; Villari, P.. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 193-193. (Intervento presentato al convegno Sinergie multisettoriali per la salute tenutosi a Torino).
Il rischio infettivo nelle terapie intensive aperte: risultati di una revisione sistematica della letteratura
Di Paolo C.;Prencipe G. P.;Marzuillo C.;De Vito C.;Villari P.
2018
Abstract
INTRODUZIONE: In Italia secondo, le stime più recenti, le Terapie Intensive (TI) che adottano visiting policies non restrittive sono solo il 2% di quelle per adulti e il 12% delle pediatriche. Inoltre il 92% delle TI pone restrizioni sul numero di visitatori e il 17% ammette solo visite da parte di familiari più stretti. In letteratura viene ampiamente descritto un miglioramento delle condizioni psico-fisiche sia dei pazienti ricoverati nei reparti di TI in cui è consentito un ampio margine di apertura ai visitatori che dei loro familiari. L’aumento del rischio infettivo, così come gli aspetti organizzativi e l’impatto sul personale, sono tra i principali motivi che limitano l’accesso dei visitatori all’interno delle TI. MATERIALI E METODI: È stata effettuata una revisione sistematica della letteratura nel mese di Maggio 2017 esaminando i database PubMed, Scopus, ISI Web of Science e Google Scholar. Due revisori hanno selezionato gli articoli in base al titolo, abstract e full text ed è stata effettuata una revisione manuale delle references di quelli selezionati. Sono stati inclusi nella revisione gli articoli pubblicati tra il 2000 ed il 2016 inerenti alla stima del rischio infettivo nelle TI aperte evidenziando primo autore e anno di pubblicazione, disegno di studio, obiettivi generali e principali risultati. RISULTATI: Dei 163 articoli selezionati sono risultati eleggibili quattro articoli di cui tre sono studi osservazionali e uno è un trial randomizzato. Tre studi hanno confrontato l’incidenza delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) all’interno di reparti di TI prima e dopo l’acquisizione di visiting policies meno restrittive, dimostrando nei due gruppi un’incidenza simile o ridotta. Inoltre questi studi hanno evidenziato una riduzione della mortalità e una riduzione all’interno del reparto dei batteri multidrug-resistant adottando politiche di visita meno restrittive. Uno studio ha dimostrato che nessuno dei microrganismi presenti su tamponi cutanei e nasali ottenuti dai visitatori è stato responsabile di infezione e che tutti i microrganismi analizzati erano sensibili. CONCLUSIONI: La revisione della letteratura evidenzia che aprire le terapie intensive ai visitatori, riducendo al minimo le restrizioni legate all’orario e al tempo di visita, non si traduce in un aumento del rischio infettivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.