Obiettivi dello studio. Il continuo progresso della medicina ha determinato, quale naturale conseguenza, una conoscenza non più dominabile da un unico operatore. Si pone, quindi, il problema di distinguere, nell’ambito della cooperazione pluri - soggettiva, chi ha espletato correttamente le proprie mansioni rispettando le leges artis e chi può aver causato un “danno,” pur partecipando ad una medesima attività curativa. Qualora la condotta colposa posta in essere dal singolo operatore sanitario si sovrapponga a quella di altri professionisti, la dottrina giuridica è orientata al “principio di affidamento”. Materiali e metodi. La stesura dell’articolo emerge dalla lettura critica delle norme, in materia, dettate dalla giurisprudenza in ambito civile e penale. Tale processo di revisione giuridica è consolidato dall’evoluzione storica normativa di una professione centenaria come quella infermieristica e delle altre professioni sanitarie, delineando e mettendo in relazione il concetto di responsabilità. Risultati. Al pari dell’evoluzione legislativa in ambito delle professioni sanitarie, oggi la giurisprudenza applica a tutti i professionisti dellla salute, oltre ai reati che vengono imputati al medico, anche le stesse sue aggravanti, valutando in ogni suo elemento costitutivo il fatto. Conclusioni. La cura, non è più detenuta da un singolo professionista ma si eroga attraverso una moltitudine di “esperti”, i quali hanno aree di competenza tanto diversificate quanto integrate. All’interno di tale cambiamento culturale, opera il professionista. Questo ultimo è in prima persona investito da tali cambiamenti e dalla evoluzione della propria attività, tale da renderlo non più ausiliario nel processo di salute, ma referente diretto con proprie autonomie.

Responsabilità professionale di equipe / Dell’Edera, Sonia; DI MUZIO, Marco. - In: HEALTH PROFESSIONALS MAGAZINE. - ISSN 2282-3425. - 5:1(2017), pp. 9-13. [10.12864/HPM.2017.159]

Responsabilità professionale di equipe

Marco Di Muzio
2017

Abstract

Obiettivi dello studio. Il continuo progresso della medicina ha determinato, quale naturale conseguenza, una conoscenza non più dominabile da un unico operatore. Si pone, quindi, il problema di distinguere, nell’ambito della cooperazione pluri - soggettiva, chi ha espletato correttamente le proprie mansioni rispettando le leges artis e chi può aver causato un “danno,” pur partecipando ad una medesima attività curativa. Qualora la condotta colposa posta in essere dal singolo operatore sanitario si sovrapponga a quella di altri professionisti, la dottrina giuridica è orientata al “principio di affidamento”. Materiali e metodi. La stesura dell’articolo emerge dalla lettura critica delle norme, in materia, dettate dalla giurisprudenza in ambito civile e penale. Tale processo di revisione giuridica è consolidato dall’evoluzione storica normativa di una professione centenaria come quella infermieristica e delle altre professioni sanitarie, delineando e mettendo in relazione il concetto di responsabilità. Risultati. Al pari dell’evoluzione legislativa in ambito delle professioni sanitarie, oggi la giurisprudenza applica a tutti i professionisti dellla salute, oltre ai reati che vengono imputati al medico, anche le stesse sue aggravanti, valutando in ogni suo elemento costitutivo il fatto. Conclusioni. La cura, non è più detenuta da un singolo professionista ma si eroga attraverso una moltitudine di “esperti”, i quali hanno aree di competenza tanto diversificate quanto integrate. All’interno di tale cambiamento culturale, opera il professionista. Questo ultimo è in prima persona investito da tali cambiamenti e dalla evoluzione della propria attività, tale da renderlo non più ausiliario nel processo di salute, ma referente diretto con proprie autonomie.
2017
Responsabilità; Imperizia; Imprudenza; negligenza
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Responsabilità professionale di equipe / Dell’Edera, Sonia; DI MUZIO, Marco. - In: HEALTH PROFESSIONALS MAGAZINE. - ISSN 2282-3425. - 5:1(2017), pp. 9-13. [10.12864/HPM.2017.159]
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