Nel 2007, con sentenza della Corte Costituzionale n. 367 del 7 novembre, è confermata la “conservazione ambientale e paesaggistica” nella cura esclusiva dello Stato, e la “fruizione del territorio” è affidata alla competenza concorrente di Stato e Regioni. Nel marzo successivo, poi, alcuni decreti apportano modifiche al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio approvato quattro anni prima, in parte proprio dando seguito alla sentenza C. Cost. indicata. Sulla base di questi due elementi il contributo discute il rapporto tra due discipline: quella relativa al progetto-realizzazione di infrastrutture per il movimento di persone e merci e quella relativa al Paesaggio (pianificazione paesaggistica). Sono presi in esame due ordini di problemi: le relazioni tra paesaggio e ambiente; e il concetto di integrazione paesaggistica di un’infrastruttura, in sede di pianificazione paesaggistica e valutazioni a carattere ambientale. E sono considerate le due forme di regolazione del rapporto tra infrastrutture e pianificazione paesaggistica, quella giuridica e quella normativa. L’esito della riflessione è che nel rinnovato Codice, anche a seguito della sentenza C. Cost., è confermato e chiarito il rapporto di subordinazione della disciplina relativa alle infrastrutture rispetto alla pianificazione paesaggistica, sia che esse siano oggetto di pianificazione generale che di settore. La composizione tra le due pianificazioni potrà realizzarsi nelle forme già previste di coordinamento e intesa, ma nel Codice così rinnovato essa è in questo senso ulteriormente rafforzata, sulla base del principio di co-pianificazione tra Stato e Regioni in sede di formazione del Piano paesaggistic
Infrastrutture e pianificazione paesaggistica nel rinnovato Codice dei Beni culturali e del Paesaggio / Santangelo, Saverio. - In: TRIA. - ISSN 1974-6849. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 119-125.
Infrastrutture e pianificazione paesaggistica nel rinnovato Codice dei Beni culturali e del Paesaggio
SANTANGELO, Saverio
2008
Abstract
Nel 2007, con sentenza della Corte Costituzionale n. 367 del 7 novembre, è confermata la “conservazione ambientale e paesaggistica” nella cura esclusiva dello Stato, e la “fruizione del territorio” è affidata alla competenza concorrente di Stato e Regioni. Nel marzo successivo, poi, alcuni decreti apportano modifiche al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio approvato quattro anni prima, in parte proprio dando seguito alla sentenza C. Cost. indicata. Sulla base di questi due elementi il contributo discute il rapporto tra due discipline: quella relativa al progetto-realizzazione di infrastrutture per il movimento di persone e merci e quella relativa al Paesaggio (pianificazione paesaggistica). Sono presi in esame due ordini di problemi: le relazioni tra paesaggio e ambiente; e il concetto di integrazione paesaggistica di un’infrastruttura, in sede di pianificazione paesaggistica e valutazioni a carattere ambientale. E sono considerate le due forme di regolazione del rapporto tra infrastrutture e pianificazione paesaggistica, quella giuridica e quella normativa. L’esito della riflessione è che nel rinnovato Codice, anche a seguito della sentenza C. Cost., è confermato e chiarito il rapporto di subordinazione della disciplina relativa alle infrastrutture rispetto alla pianificazione paesaggistica, sia che esse siano oggetto di pianificazione generale che di settore. La composizione tra le due pianificazioni potrà realizzarsi nelle forme già previste di coordinamento e intesa, ma nel Codice così rinnovato essa è in questo senso ulteriormente rafforzata, sulla base del principio di co-pianificazione tra Stato e Regioni in sede di formazione del Piano paesaggisticI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.