L'intervento intende esporre alcuni risultati di una ricerca che io e Chiara Faggiolani stiamo conducendo da qualche mese. Questa ricerca ha preso le mosse da una ricognizione dello stato dell'arte delle indagini qualitative nelle biblioteche pubbliche italiane negli ultimi 5-6 anni, nel presupposto che questa metodologia abbia progressivamente preso piede e oltre ad aver prodotto interessanti risultati, abbia generato una importante quantità di dati, che – come noto nella ricerca qualitativa – sono di tipo testuale. Abbiamo quindi costruito un corpus testuale costituito dai “dati grezzi” raccolti nell’ambito di 8 importanti indagini. La fase successiva ha previsto l'applicazione delle tecniche dell’analisi automatica del testo (AAT) – quindi un approccio sostanzialmente oggettivo ovvero metrico – al corpus di testi ricavato dalla ricognizione di cui si è detto e che nasceva da un approccio – quello qualitativo – sostanzialmente soggettivo. L'adozione di questa metodologia di indagine, che come tutte le metodologie ha dei punti di forza ma anche dei punti di debolezza, è stata preceduta da un approfondimento metodologico realizzato attraverso una serie di interviste con esperti di varia provenienza disciplinare, che hanno offerto punti di vista interessanti e suggerimenti importanti per la fase di analisi. Dopo una breve illustrazione della metodologia, si darà conto delle caratteristiche delle indagini inserite nel campione e saranno presentate le statistiche di base ricavate dall'analisi del corpus testuale nel suo complesso. Partendo dal presupposto che l’AAT consente di sottoporre il corpus a diversi tipi di analisi, sollecitando i dati testuali a rispondere a diverse domande di ricerca, si è scelto di presentare in questa sede un approfondimento dell'idea di biblioteca, che emerge attraverso un duplice confronto: • le parole degli utenti vs le parole degli addetti ai lavori (bibliotecari, volontari ecc.) • le parole della letteratura professionale vs le parole delle persone coinvolte nelle indagini. Sarà così possibile sottoporre a verifica, guardando come in uno specchio, le costruzioni concettuali che bibliotecari e biblioteconomi italiani hanno concepito in questi anni in merito alle prospettive delle biblioteche pubbliche, scoprendo se attraverso le parole degli utenti ne viene fuori un'immagine conforme o difforme. Nelle conclusioni ci si soffermerà brevemente sulle prospettive della ricerca qualitativa in Italia e sul prosieguo della nostra indagine.
Attraverso lo specchio: l'immagine delle biblioteche pubbliche dentro le indagini qualitative / Faggiolani, Chiara; Galluzzi, Anna. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 57-81. (Intervento presentato al convegno 7. Biblioteche sostenibili: creatività, inclusione, innovazione. 59° Congresso nazionale dell’Associazione italiana biblioteche. tenutosi a Roma).
Attraverso lo specchio: l'immagine delle biblioteche pubbliche dentro le indagini qualitative
FAGGIOLANI, CHIARA
;GALLUZZI, ANNA
2018
Abstract
L'intervento intende esporre alcuni risultati di una ricerca che io e Chiara Faggiolani stiamo conducendo da qualche mese. Questa ricerca ha preso le mosse da una ricognizione dello stato dell'arte delle indagini qualitative nelle biblioteche pubbliche italiane negli ultimi 5-6 anni, nel presupposto che questa metodologia abbia progressivamente preso piede e oltre ad aver prodotto interessanti risultati, abbia generato una importante quantità di dati, che – come noto nella ricerca qualitativa – sono di tipo testuale. Abbiamo quindi costruito un corpus testuale costituito dai “dati grezzi” raccolti nell’ambito di 8 importanti indagini. La fase successiva ha previsto l'applicazione delle tecniche dell’analisi automatica del testo (AAT) – quindi un approccio sostanzialmente oggettivo ovvero metrico – al corpus di testi ricavato dalla ricognizione di cui si è detto e che nasceva da un approccio – quello qualitativo – sostanzialmente soggettivo. L'adozione di questa metodologia di indagine, che come tutte le metodologie ha dei punti di forza ma anche dei punti di debolezza, è stata preceduta da un approfondimento metodologico realizzato attraverso una serie di interviste con esperti di varia provenienza disciplinare, che hanno offerto punti di vista interessanti e suggerimenti importanti per la fase di analisi. Dopo una breve illustrazione della metodologia, si darà conto delle caratteristiche delle indagini inserite nel campione e saranno presentate le statistiche di base ricavate dall'analisi del corpus testuale nel suo complesso. Partendo dal presupposto che l’AAT consente di sottoporre il corpus a diversi tipi di analisi, sollecitando i dati testuali a rispondere a diverse domande di ricerca, si è scelto di presentare in questa sede un approfondimento dell'idea di biblioteca, che emerge attraverso un duplice confronto: • le parole degli utenti vs le parole degli addetti ai lavori (bibliotecari, volontari ecc.) • le parole della letteratura professionale vs le parole delle persone coinvolte nelle indagini. Sarà così possibile sottoporre a verifica, guardando come in uno specchio, le costruzioni concettuali che bibliotecari e biblioteconomi italiani hanno concepito in questi anni in merito alle prospettive delle biblioteche pubbliche, scoprendo se attraverso le parole degli utenti ne viene fuori un'immagine conforme o difforme. Nelle conclusioni ci si soffermerà brevemente sulle prospettive della ricerca qualitativa in Italia e sul prosieguo della nostra indagine.File | Dimensione | Formato | |
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