FORUM 26/02/2018 LE DISMISSIONI DEMANIALI: UNA OPPORTUNITA’ DI VALORIZZAZIONE PER LE NOSTRE CITTA’ PROBLEMI E PROPOSTE Le nostre città sono costituite da una moltitudine di unità immobiliari in gran parte private con una minoranza di proprietà pubblica che fa capo al demanio civile o militare. Si tratta di ampi spazi urbani, spesso dismessi e degradati, che richiedono una progettazione complessa e coordinata. Non intendiamo perciò qui trattare il tema del singolo edificio da restaurare, ben codificato nelle sue metodologie d’intervento, ma richiamare l’attenzione sulle relazioni tra spazi urbani nel rispetto del “paesaggio storico urbano”, patrimonio identitario di ogni singola città. Per quanto riguarda una parte consistente del costruito storico urbano e tuttora utilizzato per i servizi della “governance” delle comunità, esso richiede solo interventi di manutenzione e di restauro per mantenere la propria identità, ma la parte minoritaria, sebbene non insignificante per la connotazione della scena urbana, avendo anche spesso perduto la sua funzione originaria, si ritrova, oggi parzialmente o totalmente abbandonata ed in uno stato di grave degrado. Nel caso specifico di Roma ricordiamo, per l’architettura militare in particolare, il caso del sistema difensivo ottocentesco delle fortificazioni di “Roma Capitale post-unitaria”, composto da ben 15 fortezze collegate tra di loro, tra cui citiamo, Monte Mario, Braschi, Boccea, Aurelia Antica, Bravetta, Portuense e Appia Antica, che costituiscono una potenziale grande risorsa per la città, se saranno rivissute e gestite in modo consapevole e coordinato per integrarsi con lo sviluppo urbano di una città che, soprattutto in questi ultimi anni, richiede a gran voce progetti e realizzazioni di grande qualità. Nel corso degli interventi dei singoli oratori, invitati a partecipare a questo Forum in qualità di rappresentanti degli enti che hanno competenza sulla gestione di questo patrimonio, sarà possibile prendere atto dello stato dell’arte per progetti avviati o realizzati anche in altre realtà urbane, delle possibili problematiche connesse e di eventuali proposte per il futuro delle nostre città. A tal proposito, l’attenzione sempre crescente per tali tematiche ha coinvolto sempre più anche il mondo della ricerca scientifica, con dibattiti e convegni, tra cui il più recente svoltosi alcuni mesi fa in Sardegna, ci permette oggi di presentare le risultanze degli interventi più significativi nell’ambito del patrimonio storico immobiliare militare che ha connotato nel tempo ambiti urbani, città e paesaggi culturali di grande valenza paesaggistica.
LE DISMISSIONI DEMANIALI: UNA OPPORTUNITA’ DI VALORIZZAZIONE PER LE NOSTRE CITTA’, problemi e proposte 04-05-2018 / Ribichini, Luca; KIRILOVA KIROVA, Tatiana. - (2018). (Intervento presentato al convegno LE DISMISSIONI DEMANIALI: UNA OPPORTUNITA’ DI VALORIZZAZIONE PER LE NOSTRE CITTA’, problemi e proposte tenutosi a Roma, Aula Magna, Facoltà di Architettura di Roma Piazza Borghese nel 04 maggio 2018).
LE DISMISSIONI DEMANIALI: UNA OPPORTUNITA’ DI VALORIZZAZIONE PER LE NOSTRE CITTA’, problemi e proposte 04-05-2018
Luca Ribichini;KIRILOVA KIROVA, TATIANA
2018
Abstract
FORUM 26/02/2018 LE DISMISSIONI DEMANIALI: UNA OPPORTUNITA’ DI VALORIZZAZIONE PER LE NOSTRE CITTA’ PROBLEMI E PROPOSTE Le nostre città sono costituite da una moltitudine di unità immobiliari in gran parte private con una minoranza di proprietà pubblica che fa capo al demanio civile o militare. Si tratta di ampi spazi urbani, spesso dismessi e degradati, che richiedono una progettazione complessa e coordinata. Non intendiamo perciò qui trattare il tema del singolo edificio da restaurare, ben codificato nelle sue metodologie d’intervento, ma richiamare l’attenzione sulle relazioni tra spazi urbani nel rispetto del “paesaggio storico urbano”, patrimonio identitario di ogni singola città. Per quanto riguarda una parte consistente del costruito storico urbano e tuttora utilizzato per i servizi della “governance” delle comunità, esso richiede solo interventi di manutenzione e di restauro per mantenere la propria identità, ma la parte minoritaria, sebbene non insignificante per la connotazione della scena urbana, avendo anche spesso perduto la sua funzione originaria, si ritrova, oggi parzialmente o totalmente abbandonata ed in uno stato di grave degrado. Nel caso specifico di Roma ricordiamo, per l’architettura militare in particolare, il caso del sistema difensivo ottocentesco delle fortificazioni di “Roma Capitale post-unitaria”, composto da ben 15 fortezze collegate tra di loro, tra cui citiamo, Monte Mario, Braschi, Boccea, Aurelia Antica, Bravetta, Portuense e Appia Antica, che costituiscono una potenziale grande risorsa per la città, se saranno rivissute e gestite in modo consapevole e coordinato per integrarsi con lo sviluppo urbano di una città che, soprattutto in questi ultimi anni, richiede a gran voce progetti e realizzazioni di grande qualità. Nel corso degli interventi dei singoli oratori, invitati a partecipare a questo Forum in qualità di rappresentanti degli enti che hanno competenza sulla gestione di questo patrimonio, sarà possibile prendere atto dello stato dell’arte per progetti avviati o realizzati anche in altre realtà urbane, delle possibili problematiche connesse e di eventuali proposte per il futuro delle nostre città. A tal proposito, l’attenzione sempre crescente per tali tematiche ha coinvolto sempre più anche il mondo della ricerca scientifica, con dibattiti e convegni, tra cui il più recente svoltosi alcuni mesi fa in Sardegna, ci permette oggi di presentare le risultanze degli interventi più significativi nell’ambito del patrimonio storico immobiliare militare che ha connotato nel tempo ambiti urbani, città e paesaggi culturali di grande valenza paesaggistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.