Questo articolo sostiene che il dibattito teorico sullo sviluppo economico dal 1945 agli anni Settanta fu caratterizzato da un diffuso consenso “keynesiano”. Tale consenso si basava sulla convinzione, condivisa dalla comunità scientifica e politica, della centralità del ruolo dello stato per uscire dal sottosviluppo e per avviare un processo di sviluppo che consentisse ai paesi poveri di “colmare il divario” con i livelli di ricchezza e welfare dei paesi ricchi. Anche le teorie della Cepal e della dipendenza vengono interpretate come voci dissenzienti all’interno dello stesso paradigma.
“Stato e sviluppo: un’analisi del ‘consenso keynesiano’ 1945-1970” / Bilotti, Edvige. - In: STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO. - ISSN 1828-1990. - STAMPA. - 1:NUOVA SERIE(2004), pp. 135-143.
“Stato e sviluppo: un’analisi del ‘consenso keynesiano’ 1945-1970”
BILOTTI, Edvige
2004
Abstract
Questo articolo sostiene che il dibattito teorico sullo sviluppo economico dal 1945 agli anni Settanta fu caratterizzato da un diffuso consenso “keynesiano”. Tale consenso si basava sulla convinzione, condivisa dalla comunità scientifica e politica, della centralità del ruolo dello stato per uscire dal sottosviluppo e per avviare un processo di sviluppo che consentisse ai paesi poveri di “colmare il divario” con i livelli di ricchezza e welfare dei paesi ricchi. Anche le teorie della Cepal e della dipendenza vengono interpretate come voci dissenzienti all’interno dello stesso paradigma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.