Il timore di non soddisfare gli dèi o, peggio, che qualche azione potesse rompere la pax deorum, da cui dipendevano il benessere del singolo, come della familia e della res publica, rendeva il civis romanus costantemente impegnato a cercare, in qualunque aspetto della natura, i segni della volontà di Giove, in ragione dell’intrinseco potere che si riconosceva alle divinità. Come in ogni questione contrattuale, era essenziale che il pactum fosse stipulato con la dovuta attenzione, avendo cura, in particolare, delle specifiche di natura giuridico-religiosa. In tal senso, una grande importanza era attribuita alla denominazione esatta delle potenze extra-umane con le quali si doveva interagire. La supplica assumeva la caratteristica di un votum nel quale un individuo (attore) s’impegnava a concludere uno o più atti con un dio (convenuto), in cambio d’alcune prestazioni che la controparte divina avrebbe dovuto accordare, successivamente, alla parte umana. Qualora l’uomo avesse ottenuto quanto richiesto al dio interpellato, diveniva compos voti (o voti reus), ossia era obbligato all’adempimento della sua promessa; viceversa, se la divinità non esaudiva la supplica umana, il contratto era considerato sciolto (voti liberatus). Nella maggioranza dei casi, gli dèi ricevevano il compenso pattuito solo dopo aver concesso la "grazia", oggetto dell’implorazione, come, per esempio, nel ver sacrum. Ciò nonostante, quest’atteggiamento non costituiva necessariamente la regola. Quando, per esempio, nel corso di una battaglia, un generale romano percepiva l’incombenza di un’imminente sconfitta, il contratto ordinario (che regolava i rapporti con gli dèi) poteva non bastare: in tal caso, l’intervento celeste era forzato mettendo il dio innanzi al fatto compiuto, offrendo preventivamente un sacrificio, prima che gli dèi si fossero pronunciati, in qualsiasi modo, sulla richiesta. Questa peculiare fattispecie avveniva tramite il rito chiamato devotio.

Devotio / Sacco, Leonardo. - In: STUDI ROMANI. - ISSN 0039-2995. - STAMPA. - 52/2004:3-4(2004), pp. 312-352.

Devotio

Sacco, Leonardo
2004

Abstract

Il timore di non soddisfare gli dèi o, peggio, che qualche azione potesse rompere la pax deorum, da cui dipendevano il benessere del singolo, come della familia e della res publica, rendeva il civis romanus costantemente impegnato a cercare, in qualunque aspetto della natura, i segni della volontà di Giove, in ragione dell’intrinseco potere che si riconosceva alle divinità. Come in ogni questione contrattuale, era essenziale che il pactum fosse stipulato con la dovuta attenzione, avendo cura, in particolare, delle specifiche di natura giuridico-religiosa. In tal senso, una grande importanza era attribuita alla denominazione esatta delle potenze extra-umane con le quali si doveva interagire. La supplica assumeva la caratteristica di un votum nel quale un individuo (attore) s’impegnava a concludere uno o più atti con un dio (convenuto), in cambio d’alcune prestazioni che la controparte divina avrebbe dovuto accordare, successivamente, alla parte umana. Qualora l’uomo avesse ottenuto quanto richiesto al dio interpellato, diveniva compos voti (o voti reus), ossia era obbligato all’adempimento della sua promessa; viceversa, se la divinità non esaudiva la supplica umana, il contratto era considerato sciolto (voti liberatus). Nella maggioranza dei casi, gli dèi ricevevano il compenso pattuito solo dopo aver concesso la "grazia", oggetto dell’implorazione, come, per esempio, nel ver sacrum. Ciò nonostante, quest’atteggiamento non costituiva necessariamente la regola. Quando, per esempio, nel corso di una battaglia, un generale romano percepiva l’incombenza di un’imminente sconfitta, il contratto ordinario (che regolava i rapporti con gli dèi) poteva non bastare: in tal caso, l’intervento celeste era forzato mettendo il dio innanzi al fatto compiuto, offrendo preventivamente un sacrificio, prima che gli dèi si fossero pronunciati, in qualsiasi modo, sulla richiesta. Questa peculiare fattispecie avveniva tramite il rito chiamato devotio.
2004
Roma antica; religione romana; storia romana; rito; devotio; storia delle religioni; comparazione storico-religiosa
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Devotio / Sacco, Leonardo. - In: STUDI ROMANI. - ISSN 0039-2995. - STAMPA. - 52/2004:3-4(2004), pp. 312-352.
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