Il sesto provvedimento "anticrisi" dell'era Monti presenta soluzioni più adatte alle reali esigenze

Pubblicato sul supplemento n. 129/L alla Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2012, il decreto-legge n. 83 del 22 giugno 2012 è il sesto decreto anti-crisi del Governo Monti. Come si legge nel preambolo, il nuovo corposo ed eterogeneo decreto nasce dall'urgenza di emanare disposizioni dirette a favorire la crescita, lo sviluppo e la competitività nei settori delle infrastrutture, dell'edilizia e dei trasporti e di dare un assetto più ordinato agli incentivi per le imprese. Tenta di azionare più leve possibili per risollevare l'economia nazionale, facendo largo uso dei suggerimenti proposti dalle categorie interessate. Cerca di stimolare in particolar modo l'edilizia pubblica e privata, come volano diffuso di crescita. Detta anche misure per l'agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione, per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico, per accelerare l'apertura dei servizi pubblici locali al mercato, per accorciare i tempi della giustizia civile, per l'occupazione giovanile nella green economy e per le imprese nel settore agricolo, per la ricerca scientifica e tecnologica e per il turismo e lo sport.