Molte sono le accezioni del termine “mobilità”. In ambito sociologico si parla di mobilità sociale. In ambito economico di quella dei capitali. Si parla di mobilità nella moderna concezione del turismo che abbraccia anche il concetto di sostenibilità. Più ovvia la mobilità intesa nel senso dei trasporti. Evidentemente immediato è il collegamento con la dolorosa vicenda dei viaggi dei migranti. Mobilità, dunque, nella sua accezione positiva e in quella negativa. Nella sua portata di fenomeno globalizzato che è protagonista della nostra vita e dà senso alle trasformazioni cui siamo soggetti. Il libro di De Vecchis ragiona di questo e altro, ma ne ragiona in un modo diverso da quanto fanno i più diffusi manuali di geografia, o di quanto si può leggere in capitoli di manuali di antropologia, o di storia. C’è intanto un problema di fondo che quasi mai è affrontato in quei testi: il movimento è un modo di “esserci” relativo. Ecco, la chiave del libro sta proprio in questa capacità di mettere insieme tutte le “scale” del viaggio e di vedere come si intersechino l’una con l’altra, senza considerare in modo riduttivo, e isolatamente, una sola scala.
Gino De Vecchis, Geografia della mobilità. Muoversi e viaggiare in un mondo globale / Rita, Carla Maria. - In: SEMESTRALE DI STUDI E RICERCHE DI GEOGRAFIA. - ISSN 1125-5218. - STAMPA. - XXVII:1(2015), pp. 165-167.
Gino De Vecchis, Geografia della mobilità. Muoversi e viaggiare in un mondo globale
Carla Maria RITA
2015
Abstract
Molte sono le accezioni del termine “mobilità”. In ambito sociologico si parla di mobilità sociale. In ambito economico di quella dei capitali. Si parla di mobilità nella moderna concezione del turismo che abbraccia anche il concetto di sostenibilità. Più ovvia la mobilità intesa nel senso dei trasporti. Evidentemente immediato è il collegamento con la dolorosa vicenda dei viaggi dei migranti. Mobilità, dunque, nella sua accezione positiva e in quella negativa. Nella sua portata di fenomeno globalizzato che è protagonista della nostra vita e dà senso alle trasformazioni cui siamo soggetti. Il libro di De Vecchis ragiona di questo e altro, ma ne ragiona in un modo diverso da quanto fanno i più diffusi manuali di geografia, o di quanto si può leggere in capitoli di manuali di antropologia, o di storia. C’è intanto un problema di fondo che quasi mai è affrontato in quei testi: il movimento è un modo di “esserci” relativo. Ecco, la chiave del libro sta proprio in questa capacità di mettere insieme tutte le “scale” del viaggio e di vedere come si intersechino l’una con l’altra, senza considerare in modo riduttivo, e isolatamente, una sola scala.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.