Nel periodo bassomedievale si assistette ad una maggiore rigorosità delle pratiche funerarie all’interno delle città. Nel caso romano questo coinvolse in primo luogo gli edifici di culto. Già dal IX secolo iniziò una controllata proliferazione di tombe del clero all’interno delle chiese, soprattutto a seguito delle traslazioni dei resti dei martiri nelle strutture cittadine. A partire dal XII secolo si diffuse la pratica di realizzare strutture monumentali con la funzione di attestare la memoria dell’individuo. La volontà di emergere individualmente all’interno della Curia, fece sì che le figure ecclesiastiche realizzarono monumenti sepolcrali imponenti nelle chiese cittadine. Contemporaneamente un ristretto numero di famiglie acquisì il controllo politico-economico della città di Roma. Sempre nel XII secolo si attestarono i primi casi di deposizioni di questi personaggi all’interno degli edifici ecclesiastici e dalla metà del XIII secolo la fondazione di cappelle private divenne sempre più comune. Questa usanza, strumento dal forte valore identitario, mostrava l’esigenza da parte dei baroni di differenziarsi dalle altre famiglie cittadine. Tra il XIII e XIV secolo, nuovi personaggi di livello sociale inferiore entrarono progressivamente nella vita prima economica e poi politica di Roma. A livello funerario, facendo propria l’usanza della nobiltà, acquistarono monumenti funebri ed intere cappelle all’interno delle chiese, per sé e la propria famiglia, come simbolo di status sociale e potere. Si appropriarono così dei “posti” prima riservati unicamente ai nobili, baroni e clero, ponendosi in tal modo sullo stesso livello. La Chiesa di Santa Maria Nova rappresenta un importante esempio di studio rivolto a queste realtà funerarie medievali. La metodologia indagine prevede l’unione interdisciplinare tra storia, storia dell’arte, topografia ed archeologia. Tale unione ha permesso di analizzare efficacemente il fenomeno delle sepolture di prestigio, permettendo confronti tra le varie realtà romane.
Sepolture di prestigio a Roma nel Basso Medioevo. L'esempio di Santa Maria Nova / Gruppo di Ricerca, Nume; Cosenza, Federica; Curatella, Lorenzo. - STAMPA. - (2018), pp. 59-67. (Intervento presentato al convegno IV Ciclo di Studi Medievali tenutosi a Firenze; Italy).
Sepolture di prestigio a Roma nel Basso Medioevo. L'esempio di Santa Maria Nova
COSENZA, FEDERICAWriting – Original Draft Preparation
;CURATELLA, LORENZOWriting – Original Draft Preparation
2018
Abstract
Nel periodo bassomedievale si assistette ad una maggiore rigorosità delle pratiche funerarie all’interno delle città. Nel caso romano questo coinvolse in primo luogo gli edifici di culto. Già dal IX secolo iniziò una controllata proliferazione di tombe del clero all’interno delle chiese, soprattutto a seguito delle traslazioni dei resti dei martiri nelle strutture cittadine. A partire dal XII secolo si diffuse la pratica di realizzare strutture monumentali con la funzione di attestare la memoria dell’individuo. La volontà di emergere individualmente all’interno della Curia, fece sì che le figure ecclesiastiche realizzarono monumenti sepolcrali imponenti nelle chiese cittadine. Contemporaneamente un ristretto numero di famiglie acquisì il controllo politico-economico della città di Roma. Sempre nel XII secolo si attestarono i primi casi di deposizioni di questi personaggi all’interno degli edifici ecclesiastici e dalla metà del XIII secolo la fondazione di cappelle private divenne sempre più comune. Questa usanza, strumento dal forte valore identitario, mostrava l’esigenza da parte dei baroni di differenziarsi dalle altre famiglie cittadine. Tra il XIII e XIV secolo, nuovi personaggi di livello sociale inferiore entrarono progressivamente nella vita prima economica e poi politica di Roma. A livello funerario, facendo propria l’usanza della nobiltà, acquistarono monumenti funebri ed intere cappelle all’interno delle chiese, per sé e la propria famiglia, come simbolo di status sociale e potere. Si appropriarono così dei “posti” prima riservati unicamente ai nobili, baroni e clero, ponendosi in tal modo sullo stesso livello. La Chiesa di Santa Maria Nova rappresenta un importante esempio di studio rivolto a queste realtà funerarie medievali. La metodologia indagine prevede l’unione interdisciplinare tra storia, storia dell’arte, topografia ed archeologia. Tale unione ha permesso di analizzare efficacemente il fenomeno delle sepolture di prestigio, permettendo confronti tra le varie realtà romane.File | Dimensione | Formato | |
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