Nata nel 1907 a Demonte, sulle montagne cuneesi, Lalla Romano pubblica la sua prima raccolta di poesie nel 1941 con il titolo Fiore; in seguito riscopre la prosa attraverso Le metamorfosi, suggestiva raccolta di sogni pubblicata nel 1951. Il passaggio alla narrativa avviene in seguito alla lettura dei Trois contes d Flaubert, che nel 1944 traduce per Einaudi su incarico di Cesare Pavese: «Dovevo a Flaubert il mio passaggio dalla pittura alla narrativa. Un cuore semplice per me era stato decisivo, la fine del pregiudizio che nutrivo verso il romanzo» . Il romanzo vero e proprio arriverà nel 1953, con la pubblicazione di Maria, cui faranno seguito molti altri: Tetto Murato (1957), La penombra che abbiamo attraversato (1964), Le parole tra noi leggere (1969), L’ospite (1973), Una giovinezza inventata (1979), Inseparabile (1981), Nei mari estremi (1987), per ricordare solo quelli di maggior successo. Nel frattempo l’autrice continua a pubblicare poesia: nel 1955 esce L’autunno, mentre del 1974 è Giovane è il tempo, raccolta riassuntiva e definitiva in cui confluiscono rielaborate molte poesie delle prime due. La poesia è per Lalla Romano luogo di riflessione personale e di poetica. Spesso ricordata come una scrittrice autobiografica, in realtà Romano rifiutò questa definizione, preferendovi il concetto di scrittura della memoria, qualcosa che partendo dall'individuo arriva alla collettività .

Lalla Romano tra scrittura, immagine e memoria / Raffini, Daniel. - In: MOSAICO ITALIANO. - ISSN 2175-9537. - STAMPA. - 173(2018), pp. 4-6.

Lalla Romano tra scrittura, immagine e memoria

Daniel Raffini
2018

Abstract

Nata nel 1907 a Demonte, sulle montagne cuneesi, Lalla Romano pubblica la sua prima raccolta di poesie nel 1941 con il titolo Fiore; in seguito riscopre la prosa attraverso Le metamorfosi, suggestiva raccolta di sogni pubblicata nel 1951. Il passaggio alla narrativa avviene in seguito alla lettura dei Trois contes d Flaubert, che nel 1944 traduce per Einaudi su incarico di Cesare Pavese: «Dovevo a Flaubert il mio passaggio dalla pittura alla narrativa. Un cuore semplice per me era stato decisivo, la fine del pregiudizio che nutrivo verso il romanzo» . Il romanzo vero e proprio arriverà nel 1953, con la pubblicazione di Maria, cui faranno seguito molti altri: Tetto Murato (1957), La penombra che abbiamo attraversato (1964), Le parole tra noi leggere (1969), L’ospite (1973), Una giovinezza inventata (1979), Inseparabile (1981), Nei mari estremi (1987), per ricordare solo quelli di maggior successo. Nel frattempo l’autrice continua a pubblicare poesia: nel 1955 esce L’autunno, mentre del 1974 è Giovane è il tempo, raccolta riassuntiva e definitiva in cui confluiscono rielaborate molte poesie delle prime due. La poesia è per Lalla Romano luogo di riflessione personale e di poetica. Spesso ricordata come una scrittrice autobiografica, in realtà Romano rifiutò questa definizione, preferendovi il concetto di scrittura della memoria, qualcosa che partendo dall'individuo arriva alla collettività .
2018
Lalla Romano; pittura; scrittura; poetica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Lalla Romano tra scrittura, immagine e memoria / Raffini, Daniel. - In: MOSAICO ITALIANO. - ISSN 2175-9537. - STAMPA. - 173(2018), pp. 4-6.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Raffini_Lalla-Romano-scrittura_2018.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 8.76 MB
Formato Adobe PDF
8.76 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1122916
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact