“Può l’architettura contribuire a favorire un’integrazione migliore?”. Per capire se e come il Progetto possa dare delle risposte ad un problema attuale, in quanto, ad oggi, l’impatto dei richiedenti asilo nelle città europee non ha corrisposto ad una rete di soluzioni, è necessario porlo su differenti livelli di indagine. Un primo studio è stato possibile durante l’esperienza svolta da tutor presso il laboratorio del corso di progettazione architettonica e urbana II del corso di laurea magistrale in architettura (restauro), tenuto dalla professoressa Raitano, in cui è stata data agli studenti, l’opportunità di cimentarsi un tema progettuale che tocca, appunto, questo nodo critico dell’attualità: la presenza dei migranti e la loro integrazione all’interno del nostro tessuto sociale. Studi individuali dello studente, approfondimenti con altre docenze e molteplici metodi di confronto possibili nei laboratori di progettazione, hanno dato modo di sviluppare alcuni quesiti e fornire risposte al progetto, che possono diventare costanti o paradigmi di uno studio più ampio. Dunque, l’importanza della sostenibilità di tale Progetto, inteso come sviluppo che risponde alle necessità del presente, ha permesso di interrogarlo non solo attraverso l’esperienza didattica, ma anche sul piano di una ricerca scientifica di dottorato. E’ stato posto l’obiettivo di affrontare il tema dell’accoglienza, provando a definire i caratteri di un’architettura dello scambio interculturale, con una possibile applicazione operativa su Roma, rispondendo, così, ad una domanda reale, con la speranza di far luce, sul ruolo fondamentale dell’architettura riguardo problemi che non sono solo ed esclusivamente di natura sociale e tecnica.
L'architettura per lo scambio e l'integrazione / Riggi, Gloria. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 364-367. (Intervento presentato al convegno VI Forum ProArch tenutosi a Roma).
L'architettura per lo scambio e l'integrazione
RIGGI, GLORIA
2018
Abstract
“Può l’architettura contribuire a favorire un’integrazione migliore?”. Per capire se e come il Progetto possa dare delle risposte ad un problema attuale, in quanto, ad oggi, l’impatto dei richiedenti asilo nelle città europee non ha corrisposto ad una rete di soluzioni, è necessario porlo su differenti livelli di indagine. Un primo studio è stato possibile durante l’esperienza svolta da tutor presso il laboratorio del corso di progettazione architettonica e urbana II del corso di laurea magistrale in architettura (restauro), tenuto dalla professoressa Raitano, in cui è stata data agli studenti, l’opportunità di cimentarsi un tema progettuale che tocca, appunto, questo nodo critico dell’attualità: la presenza dei migranti e la loro integrazione all’interno del nostro tessuto sociale. Studi individuali dello studente, approfondimenti con altre docenze e molteplici metodi di confronto possibili nei laboratori di progettazione, hanno dato modo di sviluppare alcuni quesiti e fornire risposte al progetto, che possono diventare costanti o paradigmi di uno studio più ampio. Dunque, l’importanza della sostenibilità di tale Progetto, inteso come sviluppo che risponde alle necessità del presente, ha permesso di interrogarlo non solo attraverso l’esperienza didattica, ma anche sul piano di una ricerca scientifica di dottorato. E’ stato posto l’obiettivo di affrontare il tema dell’accoglienza, provando a definire i caratteri di un’architettura dello scambio interculturale, con una possibile applicazione operativa su Roma, rispondendo, così, ad una domanda reale, con la speranza di far luce, sul ruolo fondamentale dell’architettura riguardo problemi che non sono solo ed esclusivamente di natura sociale e tecnica.File | Dimensione | Formato | |
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