Nell’Ottocento un sistema di recitazione chiamato “drammatica – metodo italiano” è normato nei trattati di recitazione e attestato dai copioni di scena delle compagnie secondo un insieme di regole e applicazioni ben definite. Sebbene dopo la morte di Luigi Rasi (1852- 1918) l’insegnamento della drammatica sembri scomparire dalle accademie e dalle scuole di recitazione, tuttavia, le norme dell’antico metodo – o almeno una parte di esse – continuano a essere tramandate sino agli anni Cinquanta agli attori che iniziano l’apprendimento dell’arte scenica. L’articolo prende in esame l’attività pedagogica di Wanda Capodaglio (1889-1980), docente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica dal 1939 al 1964, e l’impatto avuto dai suoi insegnamenti su alcuni degli allievi formatisi nella scuola voluta da Silvio d’Amico. Attraverso il confronto tra le testimonianze dei suoi studenti, i copioni contrassegnati e i trattati ottocenteschi l’autrice si propone di rintracciare segni di continuità e rottura tra la tradizione del XIX secolo e la recitazione degli attori che iniziano il proprio percorso artistico nella prima metà del Novecento.
La formazione dell’attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: l’insegnamento di Wanda Capodaglio / Scaturro, Irene. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - STAMPA. - 119/120(2017), pp. 201-225.
La formazione dell’attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: l’insegnamento di Wanda Capodaglio
Irene Scaturro
2017
Abstract
Nell’Ottocento un sistema di recitazione chiamato “drammatica – metodo italiano” è normato nei trattati di recitazione e attestato dai copioni di scena delle compagnie secondo un insieme di regole e applicazioni ben definite. Sebbene dopo la morte di Luigi Rasi (1852- 1918) l’insegnamento della drammatica sembri scomparire dalle accademie e dalle scuole di recitazione, tuttavia, le norme dell’antico metodo – o almeno una parte di esse – continuano a essere tramandate sino agli anni Cinquanta agli attori che iniziano l’apprendimento dell’arte scenica. L’articolo prende in esame l’attività pedagogica di Wanda Capodaglio (1889-1980), docente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica dal 1939 al 1964, e l’impatto avuto dai suoi insegnamenti su alcuni degli allievi formatisi nella scuola voluta da Silvio d’Amico. Attraverso il confronto tra le testimonianze dei suoi studenti, i copioni contrassegnati e i trattati ottocenteschi l’autrice si propone di rintracciare segni di continuità e rottura tra la tradizione del XIX secolo e la recitazione degli attori che iniziano il proprio percorso artistico nella prima metà del Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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