Da "FIFA go home" a "She said yes". I Mondiali 2014 e le notizie connesse con lo sport sui media italiani

Lo sport è da sempre considerato un fenomeno sociale composito e sfaccettato, e la sua narrazione giornalistica non ha potuto che tenerne conto. Tra le diverse discipline, inoltre, in Italia il calcio è senz’altro lo sport che declina ai massimi livelli tutte le tendenze che si riscontrano nel complesso dell’informazione sportiva, in particolare la contaminazione tra generi giornalistici diversi. La compresenza di un’ampia gamma di valori notizia raggiunge poi il suo apice in occasione dei Mondiali di Calcio, ovvero di uno degli eventi (insieme ai Giochi Olimpici) che rappresentano le “grandi cerimonie dei media” in ambito sportivo. Il paper presenta i risultati delle prime fasi di una ricerca svolta inizialmente attraverso l’analisi della copertura offerta ai Mondiali dal Corriere della Sera, e successivamente attraverso interviste a osservatori privilegiati, scelti tra i protagonisti di programmi radiofonici e televisivi andati in onda durante i Mondiali FIFA 2014, riconducibili alla cronaca, al commento e all’intrattenimento/infotainment. L’obiettivo del paper è di mettere in luce in che modo gli argomenti connessi con i Mondiali impattano sulla trattazione della manifestazione sui media italiani e sul lavoro di chi è chiamato a raccontarli. Dall’analisi dei risultati delle ricerche emergono due principali livelli di contaminazione, il primo legato all’ambiente che circonda la manifestazione, il secondo più strettamente correlato ai suoi protagonisti (nello specifico, i calciatori). Questi due livelli di contaminazione impattano in maniera significativa sia sul racconto degli eventi (con un progressivo aumento della contaminazione all’allontanarsi dal campo di gioco) sia sulla professionalità di coloro, giornalisti e non, chiamati a raccontare una manifestazione ampia e articolata come i Mondiali.