Il ms Vat. Reg. lat 1370 conserva la Grammatichetta dell’Alberti e il De Vulgari Eloquentia di Dante unitamente al De Situ Iapigiae del Galateo; ad un’orazione di Antonio Turchetto per il doge Nicolò Tron; all’orazione funebre per Giovanni degli Arnolfini pronunciata a Bruges nell’ottobre del 1472 che l’autrice attribuisce a Bernardo Bembo; e al De XIV regionibus urbis Romae. L’A. ipotizza che la copia della Grammatichetta sia di mano di Lodovico degli Arrighi, amico di Trissino e attivo a Roma in seguito anche come stampatore di disegni e altre opere di rilievo per la cultura artistica del primo Rinascimento romano; che i due trattati linguistici fossero noti a Bembo all’altezza della prima stesura delle Prose; e che il ms reginense sia stato riunito entro il secondo decennio del Cinquecento. Il De regionibus fu l’opera di riferimento per Raffaello per la stesura della lettera a Leone X di cui si conserva una copia che presenta una filigrana uguale a quella utilizzata per Grammatichetta e De Vulgari nel Reginense. Il piccolo manoscritto vaticano rappresenterebbe, dunque, non solo un testimone della cultura linguistica del primo cinquecento romano, ma anche dei suoi stretti legami con la cultura artistica coeva.

Il dibattito sulla lingua e la cultura letteraria e artistica del primo Rinascimento romano. Uno studio del ms vaticano Reg. Lat. 1370 / Cannata, Nadia. - In: CRITICA DEL TESTO. - ISSN 1127-1140. - STAMPA. - VIII/3:(2005), pp. 901-951.

Il dibattito sulla lingua e la cultura letteraria e artistica del primo Rinascimento romano. Uno studio del ms vaticano Reg. Lat. 1370.

CANNATA, NADIA
2005

Abstract

Il ms Vat. Reg. lat 1370 conserva la Grammatichetta dell’Alberti e il De Vulgari Eloquentia di Dante unitamente al De Situ Iapigiae del Galateo; ad un’orazione di Antonio Turchetto per il doge Nicolò Tron; all’orazione funebre per Giovanni degli Arnolfini pronunciata a Bruges nell’ottobre del 1472 che l’autrice attribuisce a Bernardo Bembo; e al De XIV regionibus urbis Romae. L’A. ipotizza che la copia della Grammatichetta sia di mano di Lodovico degli Arrighi, amico di Trissino e attivo a Roma in seguito anche come stampatore di disegni e altre opere di rilievo per la cultura artistica del primo Rinascimento romano; che i due trattati linguistici fossero noti a Bembo all’altezza della prima stesura delle Prose; e che il ms reginense sia stato riunito entro il secondo decennio del Cinquecento. Il De regionibus fu l’opera di riferimento per Raffaello per la stesura della lettera a Leone X di cui si conserva una copia che presenta una filigrana uguale a quella utilizzata per Grammatichetta e De Vulgari nel Reginense. Il piccolo manoscritto vaticano rappresenterebbe, dunque, non solo un testimone della cultura linguistica del primo cinquecento romano, ma anche dei suoi stretti legami con la cultura artistica coeva.
2005
trattatistica del Cinquecento; questione della lingua; Lettera a Leone X; Ludovico degli Arrighi; Grammatichetta Alberti
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il dibattito sulla lingua e la cultura letteraria e artistica del primo Rinascimento romano. Uno studio del ms vaticano Reg. Lat. 1370 / Cannata, Nadia. - In: CRITICA DEL TESTO. - ISSN 1127-1140. - STAMPA. - VIII/3:(2005), pp. 901-951.
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