INTRODUZIONE: L’Obesità, pur non essendo inserita nella classe dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), rappresenta una grave problematica ed è, insieme al sovrappeso, un fattore di rischio per numerose patologie. Diversi studi sull’Obesità hanno avvalorato l’ipotesi dell’Emotional Eating, secondo la quale l’alimentazione può essere, in alcuni casi, considerata un regolatore degli stati affettivi. Tuttavia, pochi studi hanno indagato la presenza della disregolazione emotiva in individui sovrappeso/obesi senza DCA. Questo studio si propone di verificare tale relazione. METODO: Hanno partecipato allo studio 111 studenti universitari (66F e 45M; Età:24,49±2,96), suddivisi rispetto al BMI in due gruppi: Normopeso (N=55; BMI=21,5±0,59) e Sovrappeso/Obesi (N=56; BMI=29,4±4,29). Tutti hanno compilato la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20; Bagby et al., 1994) per misurare l’Alessitimia, l’Emotional Regulation Questionnaire (ERQ, Gross e John, 2003) per misurare i livelli di regolazione emotiva e l’EDI-2 per escludere la presenza di DCA. RISULTATI: L’ANOVA che ha considerato come variabile dipendente il punteggio totale della TAS-20 ha evidenziato una differenza significativa (F1,110=9,163; p=0,003), i partecipanti Sovrappeso sono più alessitimici dei Normopeso. La MANOVA che ha considerato i punteggi delle sottoscale della TAS-20 ha evidenziato differenze significative (λ1,110=0,872; p=0,002), con un effetto della Difficoltà a Identificare i Sentimenti (p=0,04) e del Pensiero Orientato all’Esterno (p=0,009), più alti nei sovrappeso/obesi. La MANOVA che ha considerato le sottoscale dell’ERQ ha evidenziato una differenza significativa (λ1,109=0,943; p=0,042), ma le analisi sulle singole sottoscale hanno indicato solo una tendenza marginalmente significativa della Soppressione Emotiva (p=0,072), più alta nei sovrappeso/obesi. CONCLUSIONI: La condizione di sovrappeso/obesità è associata a una maggiore disregolazione emotiva. Questi risultati suggeriscono che interventi di promozione dell’elaborazione emozionale potrebbero contrastare l’Emotional Eating e, pertanto, contribuire a una migliore gestione delle condotte alimentari inappropriate consentendo la prevenzione dell’obesità patologica.
Emotion and Eating: Quale relazione tra disregolazione emotiva e sovrappeso/obesità? / Favieri, Francesca; Marotta, Andrea; Casagrande, Maria. - ELETTRONICO. - XXVI:(2017), pp. 176-176. (Intervento presentato al convegno XII congresso nazionale associazione SIPSA Società italiana di psicologia della salute tenutosi a Florence).
Emotion and Eating: Quale relazione tra disregolazione emotiva e sovrappeso/obesità?
Francesca Favieri
;Andrea Marotta
;Maria Casagrande
2017
Abstract
INTRODUZIONE: L’Obesità, pur non essendo inserita nella classe dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), rappresenta una grave problematica ed è, insieme al sovrappeso, un fattore di rischio per numerose patologie. Diversi studi sull’Obesità hanno avvalorato l’ipotesi dell’Emotional Eating, secondo la quale l’alimentazione può essere, in alcuni casi, considerata un regolatore degli stati affettivi. Tuttavia, pochi studi hanno indagato la presenza della disregolazione emotiva in individui sovrappeso/obesi senza DCA. Questo studio si propone di verificare tale relazione. METODO: Hanno partecipato allo studio 111 studenti universitari (66F e 45M; Età:24,49±2,96), suddivisi rispetto al BMI in due gruppi: Normopeso (N=55; BMI=21,5±0,59) e Sovrappeso/Obesi (N=56; BMI=29,4±4,29). Tutti hanno compilato la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20; Bagby et al., 1994) per misurare l’Alessitimia, l’Emotional Regulation Questionnaire (ERQ, Gross e John, 2003) per misurare i livelli di regolazione emotiva e l’EDI-2 per escludere la presenza di DCA. RISULTATI: L’ANOVA che ha considerato come variabile dipendente il punteggio totale della TAS-20 ha evidenziato una differenza significativa (F1,110=9,163; p=0,003), i partecipanti Sovrappeso sono più alessitimici dei Normopeso. La MANOVA che ha considerato i punteggi delle sottoscale della TAS-20 ha evidenziato differenze significative (λ1,110=0,872; p=0,002), con un effetto della Difficoltà a Identificare i Sentimenti (p=0,04) e del Pensiero Orientato all’Esterno (p=0,009), più alti nei sovrappeso/obesi. La MANOVA che ha considerato le sottoscale dell’ERQ ha evidenziato una differenza significativa (λ1,109=0,943; p=0,042), ma le analisi sulle singole sottoscale hanno indicato solo una tendenza marginalmente significativa della Soppressione Emotiva (p=0,072), più alta nei sovrappeso/obesi. CONCLUSIONI: La condizione di sovrappeso/obesità è associata a una maggiore disregolazione emotiva. Questi risultati suggeriscono che interventi di promozione dell’elaborazione emozionale potrebbero contrastare l’Emotional Eating e, pertanto, contribuire a una migliore gestione delle condotte alimentari inappropriate consentendo la prevenzione dell’obesità patologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.