All’insana consuetudine per la quale lo spazio pubblico è concepito come prolungamento di quello di consumo, si affianca ormai da tempo un sempre maggiore ricorso alla Street Art per il miglioramento delle aree urbane. Nel 1959 Bruno Zevi sottolineava come una delle dinamiche di cui si compone la città è rappresentata da una sintesi delle arti; la collaborazione tra pittura, scultura e architettura, denunciava allora il critico, e oggi è quanto mai attuale, spesso si esprime in una sovrapposizione, in cui le prime si antepongono alla terza, con l’intento di attenuarne o addirittura correggerne gli errori. La riflessione di Zevi anticipa, dunque, quanto sta avvenendo soprattutto nelle aree periferiche del nostro Paese, ma anche in quelle maggiormente dimenticate dei Paesi del Nord e Sud del mondo. L’invasione della creatività in queste realtà è dunque un fenomeno trasversale comune a contesti anche profondamente differenti tra loro, uniti dal desiderio di miglioramento, di denuncia, di espressione attraverso parole e colori. Il contributo si propone di illustrare alcuni interventi, ritenuti maggiormente significativi, realizzati tanto nelle periferie europee quanto negli slum sudamericani; l’intento è di riflettere sull’impatto che essi hanno sulle comunità beneficiare (spesso realizzatrici materiali delle opere), ma anche sulle ragioni socio-spaziali alla base delle iniziative. L’architettura è a volte assente in questi progetti, divenuti ormai parte del paesaggio metropolitano; in tal senso essa appare inerme e incapace di ricucire tessuti ampiamente lacerati. La rinascita urbana, così attivata, si allinea ai principi della Nuova Agenda Urbana, adottata a Quito (Habitat III); essa promuove diversità e coesione sociale, attraverso una pianificazione sempre più espressione dei suoi abitanti, perché alle volte “basta un muro”.
Basta un muro. Rinascite urbane tra arte e colore / Sarno, Francesca. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 563-571. (Intervento presentato al convegno Biennale Spazio Pubblico tenutosi a Roma).
Basta un muro. Rinascite urbane tra arte e colore
Francesca Sarno
2017
Abstract
All’insana consuetudine per la quale lo spazio pubblico è concepito come prolungamento di quello di consumo, si affianca ormai da tempo un sempre maggiore ricorso alla Street Art per il miglioramento delle aree urbane. Nel 1959 Bruno Zevi sottolineava come una delle dinamiche di cui si compone la città è rappresentata da una sintesi delle arti; la collaborazione tra pittura, scultura e architettura, denunciava allora il critico, e oggi è quanto mai attuale, spesso si esprime in una sovrapposizione, in cui le prime si antepongono alla terza, con l’intento di attenuarne o addirittura correggerne gli errori. La riflessione di Zevi anticipa, dunque, quanto sta avvenendo soprattutto nelle aree periferiche del nostro Paese, ma anche in quelle maggiormente dimenticate dei Paesi del Nord e Sud del mondo. L’invasione della creatività in queste realtà è dunque un fenomeno trasversale comune a contesti anche profondamente differenti tra loro, uniti dal desiderio di miglioramento, di denuncia, di espressione attraverso parole e colori. Il contributo si propone di illustrare alcuni interventi, ritenuti maggiormente significativi, realizzati tanto nelle periferie europee quanto negli slum sudamericani; l’intento è di riflettere sull’impatto che essi hanno sulle comunità beneficiare (spesso realizzatrici materiali delle opere), ma anche sulle ragioni socio-spaziali alla base delle iniziative. L’architettura è a volte assente in questi progetti, divenuti ormai parte del paesaggio metropolitano; in tal senso essa appare inerme e incapace di ricucire tessuti ampiamente lacerati. La rinascita urbana, così attivata, si allinea ai principi della Nuova Agenda Urbana, adottata a Quito (Habitat III); essa promuove diversità e coesione sociale, attraverso una pianificazione sempre più espressione dei suoi abitanti, perché alle volte “basta un muro”.File | Dimensione | Formato | |
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