La declinazione “città creativa” assume un significato definito dal 2004,quando UNESCO, con il programma “Creative cities” dà vita ad un network di città che individuano nella creatività, un motore strategico dello sviluppo economico e della rigenerazione urbana sostenibile.116 città che,tramite cooperazione internazionale,si muovono intorno ad obiettivi comuni,collocando la creatività e le industrie culturali alla base del loro sviluppo locale. A partire dalla percezione di caratteri che emergono dalle scene/grafie urbane,dalla storia e dalla geografia dei quartieri;che si esprimono in memoria sociale,in relazioni,in processi di riqualificazione e che si concretizzano in scelte imprenditoriali a carattere culturale,si da vita ad una serie di attività dal basso,il cui consumo definisce la nascita di nuove economie urbane. Esse danno risposta a nuovi gusti e stili di vita ma,nascendo da caratteri intrinsechi alla città ,trovano in essa profondo radicamento. Il potere di questi “innesti creativi”,come restituzione al sistema-città,è elevato. Lì dove si manifesta un vuoto urbano,tale non per assenza di costruito ma per assenza di linfa,e perciò meglio definibile come un “interrotto urbano”,si crea terreno fertile per l'accensione della miccia creativa. In pirotecnica,la miccia è la parte del dispositivo che innesca il dispositivo stesso;concetto alla base del potere di questi “quartieri post-moderni” che rigenerandosi,rigenerano le città,risolvendone problemi che vanno dalla riqualificazione di aree spesso tutelate dei centri storici europei,al recupero di aree dismesse,alla più attuale rigenerazione di quartieri periferici in cui gli elementi pulsanti creativi divengono occasione per la città di riappropriarsi,attraverso azioni sullo spazio pubblico,della città stessa.
Innesti creativi in spazi industriali / Nigro, S.. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 225-233.
Innesti creativi in spazi industriali
Nigro S.
Investigation
2017
Abstract
La declinazione “città creativa” assume un significato definito dal 2004,quando UNESCO, con il programma “Creative cities” dà vita ad un network di città che individuano nella creatività, un motore strategico dello sviluppo economico e della rigenerazione urbana sostenibile.116 città che,tramite cooperazione internazionale,si muovono intorno ad obiettivi comuni,collocando la creatività e le industrie culturali alla base del loro sviluppo locale. A partire dalla percezione di caratteri che emergono dalle scene/grafie urbane,dalla storia e dalla geografia dei quartieri;che si esprimono in memoria sociale,in relazioni,in processi di riqualificazione e che si concretizzano in scelte imprenditoriali a carattere culturale,si da vita ad una serie di attività dal basso,il cui consumo definisce la nascita di nuove economie urbane. Esse danno risposta a nuovi gusti e stili di vita ma,nascendo da caratteri intrinsechi alla città ,trovano in essa profondo radicamento. Il potere di questi “innesti creativi”,come restituzione al sistema-città,è elevato. Lì dove si manifesta un vuoto urbano,tale non per assenza di costruito ma per assenza di linfa,e perciò meglio definibile come un “interrotto urbano”,si crea terreno fertile per l'accensione della miccia creativa. In pirotecnica,la miccia è la parte del dispositivo che innesca il dispositivo stesso;concetto alla base del potere di questi “quartieri post-moderni” che rigenerandosi,rigenerano le città,risolvendone problemi che vanno dalla riqualificazione di aree spesso tutelate dei centri storici europei,al recupero di aree dismesse,alla più attuale rigenerazione di quartieri periferici in cui gli elementi pulsanti creativi divengono occasione per la città di riappropriarsi,attraverso azioni sullo spazio pubblico,della città stessa.File | Dimensione | Formato | |
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