La descrizione che Procopio di Cesarea fa delle chiese dei Ss. Pietro e Paolo e dei Ss. Sergio e Bacco a Costantinopoli nel primo libro del De Aedificiis è la più preziosa testimonianza in nostro possesso sulla fondazione e la struttura delle due costruzioni limitrofe, poiché è l'unica fonte coeva che contiene informazioni specifiche di natura architettonica. Se l'interpretazione complessiva del testo trova concordi tutti gli studiosi, c'è però un passo che ancora desta qualche perplessità, suggerendo apparentemente la presenza di un terzo edificio. Alla luce della tradizione manoscritta dell'opera, il presente contributo si propone di spiegare questo passo come una variante marginale entrata nel testo.
Una variante marginale nell'ekphrasis architettonica di Procopio (De Aedificiis I, 4, 1-8) / Troncarelli, Giulia. - In: LITTERAE CAELESTES. - ISSN 1825-9189. - STAMPA. - VII:(2016), pp. 121-134.
Una variante marginale nell'ekphrasis architettonica di Procopio (De Aedificiis I, 4, 1-8)
TRONCARELLI, GIULIA
2016
Abstract
La descrizione che Procopio di Cesarea fa delle chiese dei Ss. Pietro e Paolo e dei Ss. Sergio e Bacco a Costantinopoli nel primo libro del De Aedificiis è la più preziosa testimonianza in nostro possesso sulla fondazione e la struttura delle due costruzioni limitrofe, poiché è l'unica fonte coeva che contiene informazioni specifiche di natura architettonica. Se l'interpretazione complessiva del testo trova concordi tutti gli studiosi, c'è però un passo che ancora desta qualche perplessità, suggerendo apparentemente la presenza di un terzo edificio. Alla luce della tradizione manoscritta dell'opera, il presente contributo si propone di spiegare questo passo come una variante marginale entrata nel testo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.