La comunicazione verterà sui volgarizzamenti del Liber de doctrina dicendi et tacendi (1245) di Albertano da Brescia. In area italoromanza si possono distinguere due diverse stagioni di versioni vernacolari: la prima, tardoduecentesca, sollecitata dagli ambienti comunali toscani e connessa all’attività politica cittadina; la seconda, che si conclude intorno alla metà del Trecento, rivolta a un pubblico devoto e ispirata a intenti moraleggianti. Il testo della Doctrina veicolato dai testimoni appartenenti a questo secondo ramo della tradizione si distingue dai precedenti volgarizzamenti perché subisce una drastica riduzione che coinvolge anche la compagine delle fonti. La comunicazione riguarderà i criteri che hanno orientato la selezione delle fonti e a verificare i rapporti con le versioni latine già compendiate, registrate nel repertorio di Paola Navone, curatrice dell’edizione latina. In prospettiva romanza, questo studio potrà fornire utili spunti in merito alla fortuna del De doctrina testimoniata dalle versioni in volgare francese e spagnolo censite da Angus Graham.
I volgarizzamenti toscani del "Liber de doctrina dicendi et tacendi". Status quaestionis e prospettive per lo studio della tradizione / Gualdo, Irene. - 2:(2018), pp. 1143-1158. (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Internazionale di linguistica e filologia romanza tenutosi a Roma).
I volgarizzamenti toscani del "Liber de doctrina dicendi et tacendi". Status quaestionis e prospettive per lo studio della tradizione
Irene GUALDO
2018
Abstract
La comunicazione verterà sui volgarizzamenti del Liber de doctrina dicendi et tacendi (1245) di Albertano da Brescia. In area italoromanza si possono distinguere due diverse stagioni di versioni vernacolari: la prima, tardoduecentesca, sollecitata dagli ambienti comunali toscani e connessa all’attività politica cittadina; la seconda, che si conclude intorno alla metà del Trecento, rivolta a un pubblico devoto e ispirata a intenti moraleggianti. Il testo della Doctrina veicolato dai testimoni appartenenti a questo secondo ramo della tradizione si distingue dai precedenti volgarizzamenti perché subisce una drastica riduzione che coinvolge anche la compagine delle fonti. La comunicazione riguarderà i criteri che hanno orientato la selezione delle fonti e a verificare i rapporti con le versioni latine già compendiate, registrate nel repertorio di Paola Navone, curatrice dell’edizione latina. In prospettiva romanza, questo studio potrà fornire utili spunti in merito alla fortuna del De doctrina testimoniata dalle versioni in volgare francese e spagnolo censite da Angus Graham.File | Dimensione | Formato | |
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