Aurelio Gauderino (†1523) è figura ingiustamente sottovalutata dalla storiografia di settore: professore di filosofia a Bologna, letterato e scrittore, scrisse alcuni testi a stampa ormai rari. Un sospetto aveva indotto a ritenere che egli fosse uno dei tanti pseudonimi umanistici in voga all’epoca (come, appunto – limitandosi all’area calabra – Parrasio o, ancora, al pari di Caloprese, Lacinio e Russilliano): è noto infatti che Gauderino nasce a Scigliano, da Adriano, e che un cognome anche soltanto simile a questo non è mai stato registrato in quelle contrade. Occorre a questo punto spostare l’attenzione dalle cinquecentine alle carte d’archivio. Va infatti ritenuto indispensabile, ai fini di ricerche araldiche che possano dirsi rigorose e complete, un’analisi che prenda ad oggetto anche i tabellionati notarili: genericamente, infatti, sfugge ancora a tanti l’uso – effettivamente marginale – del tabellionato araldico. Non sempre, insomma, i notai si sono limitati alla tipica resa in foggia di crux più o meno complessa e, alla stessa stregua degli stemmi, in ambito tabellionale possono trovarsi anche remote armi parlanti.
Aurelio Gauderino e i notai di famiglia / Fragale, Luca. - In: ARCHIVUM MENTIS. - ISSN 2281-3667. - STAMPA. - (2018), pp. 243-247.
Aurelio Gauderino e i notai di famiglia
Luca Fragale
2018
Abstract
Aurelio Gauderino (†1523) è figura ingiustamente sottovalutata dalla storiografia di settore: professore di filosofia a Bologna, letterato e scrittore, scrisse alcuni testi a stampa ormai rari. Un sospetto aveva indotto a ritenere che egli fosse uno dei tanti pseudonimi umanistici in voga all’epoca (come, appunto – limitandosi all’area calabra – Parrasio o, ancora, al pari di Caloprese, Lacinio e Russilliano): è noto infatti che Gauderino nasce a Scigliano, da Adriano, e che un cognome anche soltanto simile a questo non è mai stato registrato in quelle contrade. Occorre a questo punto spostare l’attenzione dalle cinquecentine alle carte d’archivio. Va infatti ritenuto indispensabile, ai fini di ricerche araldiche che possano dirsi rigorose e complete, un’analisi che prenda ad oggetto anche i tabellionati notarili: genericamente, infatti, sfugge ancora a tanti l’uso – effettivamente marginale – del tabellionato araldico. Non sempre, insomma, i notai si sono limitati alla tipica resa in foggia di crux più o meno complessa e, alla stessa stregua degli stemmi, in ambito tabellionale possono trovarsi anche remote armi parlanti.File | Dimensione | Formato | |
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