Nella seconda metà del 1916 terminò la campagna per la difesa del Canale di Suez, area di strategica importanza per gli Alleati che assicurava un continuo approvvigionamento di uomini provenienti dall’India e dall’Oceania. I vari tentativi di sfondamento turco-tedeschi erano falliti e nella primavera del ’17, l’avanzata Alleata era alle porte della Palestina mentre il capitano Lawrence coadiuvava l’emiro al-Ḥusayn nell’insurrezione dell’Hegiaz. Le forze turco-tedesche si trincerarono nella poderosa linea difensiva Gaza-Beersheva. La prima e la seconda battaglia di Gaza, combattute rispettivamente il 27 marzo e il 19 aprile 1917, furono un grande fallimento per gli Alleati. Le sconfitte portarono alla rimozione del generale dell’Egyptian Expeditionary Force Murray e alla sua sostituzione con Allenby. Proprio in questa fase venne inviato in Terra Santa il distaccamento francese consistente di due battaglioni metropolitani, uno marocchino, due sezioni di mitragliatrici e un cannone pesante. L’invio della forza transalpina rientrava nell’accordo Sykes-Picot per la spartizione del Medio Oriente. Anche Roma, alla ricerca di prestigio internazionale e di un eventuale tornaconto in Terra Santa in cui, tra l’altro, si trovavano molti religiosi di nazionalità italiana, emulava l’alleato francese chiedendo a Londra di poter inviare un contingente non inferiore a quello di Parigi. Sonnino propose addirittura di mobilitare diverse divisioni ma il Foreign Office puntualizzò che se l’Italia avrebbe potuto inviare esclusivamente una “forza di rappresentanza” limitata a qualche centinaio di unità. Il contributo di Roma era dunque ridimensionato dal governo inglese determinato a evitare l’intromissione di ulteriori potenze nello scacchiere già spartito con la Francia. Il distaccamento di Palestina fu istituito il 24 aprile 1917 e composto di trecento bersaglieri stanziati in Libia e cento carabinieri reali della legione di Napoli. Il comando fu affidato al maggiore dei bersaglieri Francesco D’Agostino. Il 6 maggio, il piroscafo con i carabinieri salpò da Napoli e dopo aver fatto tappa a Tripoli il 10 maggio e a Tobruk il 17, giunse a Porto Said il 19. Il distaccamento fu stanziato a Rafah, appena dietro la prima linea del fronte. Il 27 settembre, nell’imminenza della ripresa dell’azione su Gaza e Beersheva, fu assegnato al XX Composite Force insieme all’Imperial Service Cavalry, alla 20A brigata indiana di fanteria e al contingente francese agli ordini del generale Watson. A differenza della forza transalpina, gli italiani presero parte attiva nella terza battaglia di Gaza respingendo i ripetuti e violenti contrattacchi ottomani a Khan Yunis. La capillare organizzazione dell’attacco da parte di Allenby, la costruzione di adeguate condutture idriche, i continui approvvigionamenti e la manovra aggirante su Beersheva permisero di sfondare le linee nemiche e stringere Gaza nella morsa. La terza battaglia mutò in rotta per i turco-tedeschi con le divisioni montate lanciate in un inseguimento forzato che le portò fino a Gerusalemme. In occasione dell’entrata nella “città santa”, Allenby fu affiancato dal comandante del distaccamento francese e dal colonnello D’Agostino, comandante del distaccamento italiano.

Il Distaccamento italiano in Siria e Palestina (1917) / Battaglia, Antonello. - STAMPA. - (2018), pp. 481-513. (Intervento presentato al convegno 1917. L'anno della svolta. Congresso di Studi Storici Internazionali, 25-26 ottobre 2017 tenutosi a Roma 25-26 ottobre 2017, Centro Alti Studi per la Difesa).

Il Distaccamento italiano in Siria e Palestina (1917)

Antonello Battaglia
2018

Abstract

Nella seconda metà del 1916 terminò la campagna per la difesa del Canale di Suez, area di strategica importanza per gli Alleati che assicurava un continuo approvvigionamento di uomini provenienti dall’India e dall’Oceania. I vari tentativi di sfondamento turco-tedeschi erano falliti e nella primavera del ’17, l’avanzata Alleata era alle porte della Palestina mentre il capitano Lawrence coadiuvava l’emiro al-Ḥusayn nell’insurrezione dell’Hegiaz. Le forze turco-tedesche si trincerarono nella poderosa linea difensiva Gaza-Beersheva. La prima e la seconda battaglia di Gaza, combattute rispettivamente il 27 marzo e il 19 aprile 1917, furono un grande fallimento per gli Alleati. Le sconfitte portarono alla rimozione del generale dell’Egyptian Expeditionary Force Murray e alla sua sostituzione con Allenby. Proprio in questa fase venne inviato in Terra Santa il distaccamento francese consistente di due battaglioni metropolitani, uno marocchino, due sezioni di mitragliatrici e un cannone pesante. L’invio della forza transalpina rientrava nell’accordo Sykes-Picot per la spartizione del Medio Oriente. Anche Roma, alla ricerca di prestigio internazionale e di un eventuale tornaconto in Terra Santa in cui, tra l’altro, si trovavano molti religiosi di nazionalità italiana, emulava l’alleato francese chiedendo a Londra di poter inviare un contingente non inferiore a quello di Parigi. Sonnino propose addirittura di mobilitare diverse divisioni ma il Foreign Office puntualizzò che se l’Italia avrebbe potuto inviare esclusivamente una “forza di rappresentanza” limitata a qualche centinaio di unità. Il contributo di Roma era dunque ridimensionato dal governo inglese determinato a evitare l’intromissione di ulteriori potenze nello scacchiere già spartito con la Francia. Il distaccamento di Palestina fu istituito il 24 aprile 1917 e composto di trecento bersaglieri stanziati in Libia e cento carabinieri reali della legione di Napoli. Il comando fu affidato al maggiore dei bersaglieri Francesco D’Agostino. Il 6 maggio, il piroscafo con i carabinieri salpò da Napoli e dopo aver fatto tappa a Tripoli il 10 maggio e a Tobruk il 17, giunse a Porto Said il 19. Il distaccamento fu stanziato a Rafah, appena dietro la prima linea del fronte. Il 27 settembre, nell’imminenza della ripresa dell’azione su Gaza e Beersheva, fu assegnato al XX Composite Force insieme all’Imperial Service Cavalry, alla 20A brigata indiana di fanteria e al contingente francese agli ordini del generale Watson. A differenza della forza transalpina, gli italiani presero parte attiva nella terza battaglia di Gaza respingendo i ripetuti e violenti contrattacchi ottomani a Khan Yunis. La capillare organizzazione dell’attacco da parte di Allenby, la costruzione di adeguate condutture idriche, i continui approvvigionamenti e la manovra aggirante su Beersheva permisero di sfondare le linee nemiche e stringere Gaza nella morsa. La terza battaglia mutò in rotta per i turco-tedeschi con le divisioni montate lanciate in un inseguimento forzato che le portò fino a Gerusalemme. In occasione dell’entrata nella “città santa”, Allenby fu affiancato dal comandante del distaccamento francese e dal colonnello D’Agostino, comandante del distaccamento italiano.
2018
1917. L'anno della svolta. Congresso di Studi Storici Internazionali, 25-26 ottobre 2017
Medio Oriente; Palestina; Siria; prima guerra mondiale; grande guerra; distaccamento italiano; Regno d'Italia; storia militare; Gerusalemme, Terra santa
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il Distaccamento italiano in Siria e Palestina (1917) / Battaglia, Antonello. - STAMPA. - (2018), pp. 481-513. (Intervento presentato al convegno 1917. L'anno della svolta. Congresso di Studi Storici Internazionali, 25-26 ottobre 2017 tenutosi a Roma 25-26 ottobre 2017, Centro Alti Studi per la Difesa).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1110596
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