Il testo tratta dell'emergere nelle città comunali toscane di una crescente consapevolezza dei valori dell'estetica urbana, che è diffusamente testimoniata nelle fonti della seconda metà del XIII secolo e del primo Trecento. Si propone, in particolare un percorso che si sonda attraverso fonti, prevalentemente di tipo statutario e notarile, prodotte dalle magistrature comunali, dalle quali emerge con nettezza per la prima volta nella storia l'esplicita affermazione di un concetto di "bellezza della città", che si coniuga sistematicamente con una idea di utilità pubblica. In questo rapporto tra pulcritudo e utilitas si rivengono saldi legami con le speculazioni filosofiche di matrice aristotelica proposte da Tommaso d'Aquino e dai suoi continuatori, che divengono nello stesso periodo fondamento della teoria e della prassi di governo delle città comunali. Interessanti punti di contatto si ritrovano anche in alcuni dei documenti iconografici più rappresentativi della cultura che guida la gestione delle città nell’Italia centro settentrionale tra Due e Trecento, a cominciare dal celebre ciclo di affreschi dipinto da Ambrogio Lorenzetti sulle pareti della Sala della pace nel Palazzo Pubblico di Siena.

Ad honorem et pulcritudinem et actationem dicte civitatis. Urbanistica ed estetica urbana nella Toscana comunale (secc. XIII-XIV) / Villa, Guglielmo. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - STAMPA. - (In corso di stampa).

Ad honorem et pulcritudinem et actationem dicte civitatis. Urbanistica ed estetica urbana nella Toscana comunale (secc. XIII-XIV)

Villa
In corso di stampa

Abstract

Il testo tratta dell'emergere nelle città comunali toscane di una crescente consapevolezza dei valori dell'estetica urbana, che è diffusamente testimoniata nelle fonti della seconda metà del XIII secolo e del primo Trecento. Si propone, in particolare un percorso che si sonda attraverso fonti, prevalentemente di tipo statutario e notarile, prodotte dalle magistrature comunali, dalle quali emerge con nettezza per la prima volta nella storia l'esplicita affermazione di un concetto di "bellezza della città", che si coniuga sistematicamente con una idea di utilità pubblica. In questo rapporto tra pulcritudo e utilitas si rivengono saldi legami con le speculazioni filosofiche di matrice aristotelica proposte da Tommaso d'Aquino e dai suoi continuatori, che divengono nello stesso periodo fondamento della teoria e della prassi di governo delle città comunali. Interessanti punti di contatto si ritrovano anche in alcuni dei documenti iconografici più rappresentativi della cultura che guida la gestione delle città nell’Italia centro settentrionale tra Due e Trecento, a cominciare dal celebre ciclo di affreschi dipinto da Ambrogio Lorenzetti sulle pareti della Sala della pace nel Palazzo Pubblico di Siena.
9999
Urbanistica, Estetica Urbana, Toscana, Medioevo,civiltà comunale
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Ad honorem et pulcritudinem et actationem dicte civitatis. Urbanistica ed estetica urbana nella Toscana comunale (secc. XIII-XIV) / Villa, Guglielmo. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - STAMPA. - (In corso di stampa).
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