L’arte della memoria è un’immagine ricorrente nella cultura occidentale fin dall’antica Grecia: è stato Platone a creare l’immagine dell’anima come blocco di cera, su cui le sensazioni si imprimono come ”segni di sigilli”; ed è stato poi Aristotele a riprendere in parte questo modello. Ma anche in epoche successive l’arte della memoria ha svolto una funzione importante e determinante. Sin da subito, per la descrizione dei processi mentali – riconducibili in ogni caso all’idea comune di “tracce” che la sensazione imprime nell’anima, si è considerato inscindibile il legame esistente tra la persistenza del ricordo e il tipo di informazioni memorizzate. Proprio queste riflessioni e soprattutto l’immagine del blocco di cera ci ha spinto a riflettere sull’analogia esistente tra la memoria e il disegno, tra la volontà di ricordare e il desiderio di tracciare; la mente e il foglio divengono così palinsesti delle emozioni. Il disegno contiene già nella sua etimologia la forza della memoria, la capacità di descrivere e archiviare, di tracciare per ricordare, di fermare un’immagine nella nostra memoria …cartacea. Esistono due principali tipi di memoria che giocano ruoli completamente diversi generando altrettanti diversi risultati: la memoria a breve termine è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni per una durata di 20 secondi circa e si contrappone alla memoria a lungo termine, la quale è capace di conservare una quantità enorme, anche se non infinita, di informazioni. Userei una metafora per stabilire la relazione che si crea tra memoria e disegno, tra le tracce nella mente e le tracce/segni sulla carta, la metafora della lanterna magica: alcuni o infiniti segni appaiono e scompaiono per essere poi ricordai o dimenticati. Ma qual è la vera memoria? Si chiederebbe Platone e Aristotele risponderebbe: “La vera memoria è quella scritta nell’animo che impara“.

Le tracce nella mente: attimo ed eternità di un disegno / Cianci, Maria Grazia; Colaceci, Sara. - STAMPA. - (2014), pp. 98-102. (Intervento presentato al convegno Idee per la rappresentazione 6. Impronte tenutosi a Siracusa).

Le tracce nella mente: attimo ed eternità di un disegno

Colaceci, Sara
2014

Abstract

L’arte della memoria è un’immagine ricorrente nella cultura occidentale fin dall’antica Grecia: è stato Platone a creare l’immagine dell’anima come blocco di cera, su cui le sensazioni si imprimono come ”segni di sigilli”; ed è stato poi Aristotele a riprendere in parte questo modello. Ma anche in epoche successive l’arte della memoria ha svolto una funzione importante e determinante. Sin da subito, per la descrizione dei processi mentali – riconducibili in ogni caso all’idea comune di “tracce” che la sensazione imprime nell’anima, si è considerato inscindibile il legame esistente tra la persistenza del ricordo e il tipo di informazioni memorizzate. Proprio queste riflessioni e soprattutto l’immagine del blocco di cera ci ha spinto a riflettere sull’analogia esistente tra la memoria e il disegno, tra la volontà di ricordare e il desiderio di tracciare; la mente e il foglio divengono così palinsesti delle emozioni. Il disegno contiene già nella sua etimologia la forza della memoria, la capacità di descrivere e archiviare, di tracciare per ricordare, di fermare un’immagine nella nostra memoria …cartacea. Esistono due principali tipi di memoria che giocano ruoli completamente diversi generando altrettanti diversi risultati: la memoria a breve termine è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni per una durata di 20 secondi circa e si contrappone alla memoria a lungo termine, la quale è capace di conservare una quantità enorme, anche se non infinita, di informazioni. Userei una metafora per stabilire la relazione che si crea tra memoria e disegno, tra le tracce nella mente e le tracce/segni sulla carta, la metafora della lanterna magica: alcuni o infiniti segni appaiono e scompaiono per essere poi ricordai o dimenticati. Ma qual è la vera memoria? Si chiederebbe Platone e Aristotele risponderebbe: “La vera memoria è quella scritta nell’animo che impara“.
2014
Idee per la rappresentazione 6. Impronte
Mente, memoria, rappresentazione, idee, tempo, memorizzazione.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Le tracce nella mente: attimo ed eternità di un disegno / Cianci, Maria Grazia; Colaceci, Sara. - STAMPA. - (2014), pp. 98-102. (Intervento presentato al convegno Idee per la rappresentazione 6. Impronte tenutosi a Siracusa).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1108197
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