L'abbazia cistercense di S. Martino al Cimino vicino Viterbo (Lazio), fondata dall'abbazia madre di Pontigny all'inizio del XIII secolo, è un esempio unico di unione tra l'architettura dell'Ordine e le nuove influenze dell' Île-de-France. L'articolo è incentrato sulla ricerca e analisi di questi contatti artistici locali e transalpini riscontrabili nel cantiere del monastero e soprattutto nel maestoso finestrone di facciata della chiesa. Soprattutto quest'ultimo elemento di "Bauplastik" è stato variamente datato dagli studiosi tra la seconda metà del XIII secolo, la prima metà del XIV fino agli anni centrali del XV secolo. La tesi che qui viene supportata è quella duecentesca, grazie alla comparazione dell'opera con l'edilizia religiosa e civile della vicina Viterbo, che nella seconda metà del XIII secolo diventa città papale. La facciata insieme al suo finestrone, infatti, sarebbe stata portata a compimento sotto la guida e il controllo del cardinale Giovanni Gaetano Orsini, futuro papa Niccolò III (1277-1280), e grazie alle opportunità economiche e artistiche della temporale sede papale nella Tuscia.
Note sulla chiesa abbaziale di S. Martino al Cimino / Pollini, Giulia. - In: ARTE MEDIEVALE. - ISSN 0393-7267. - STAMPA. - anno VII:IV(2017), pp. 119-134.
Note sulla chiesa abbaziale di S. Martino al Cimino
POLLINI, GIULIA
2017
Abstract
L'abbazia cistercense di S. Martino al Cimino vicino Viterbo (Lazio), fondata dall'abbazia madre di Pontigny all'inizio del XIII secolo, è un esempio unico di unione tra l'architettura dell'Ordine e le nuove influenze dell' Île-de-France. L'articolo è incentrato sulla ricerca e analisi di questi contatti artistici locali e transalpini riscontrabili nel cantiere del monastero e soprattutto nel maestoso finestrone di facciata della chiesa. Soprattutto quest'ultimo elemento di "Bauplastik" è stato variamente datato dagli studiosi tra la seconda metà del XIII secolo, la prima metà del XIV fino agli anni centrali del XV secolo. La tesi che qui viene supportata è quella duecentesca, grazie alla comparazione dell'opera con l'edilizia religiosa e civile della vicina Viterbo, che nella seconda metà del XIII secolo diventa città papale. La facciata insieme al suo finestrone, infatti, sarebbe stata portata a compimento sotto la guida e il controllo del cardinale Giovanni Gaetano Orsini, futuro papa Niccolò III (1277-1280), e grazie alle opportunità economiche e artistiche della temporale sede papale nella Tuscia.File | Dimensione | Formato | |
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