Il Roman de Brut, trasmesso da trentatré manoscritti, di cui diciassette completi, è un'opera di importanza capitale nella storia letteraria antico-francese. La tesi, prescindendo dalla fortuna del testo in ambito romanzesco, si concentra sul ruolo dell'opera di Wace rispetto all'evoluzione della storiografia insulare in lingua francese e del modo di percepire l'età bretone, introdotta ex nihilo solo pochi anni prima da Goffredo di Monmouth con la sua Historia regum Britanniae. In modo particolare, la tesi mira a mettere in evidenza le conseguenze di tale processo sulla tradizione manoscritta del testo, analizzando alcune scelte degli scribi relative all'organizzazione dei codici, alcune varianti, alcuni riadattamenti complessivi. L'opera di Wace non è però isolata, ma si situa all'interno di un vasto insieme di adattamenti e riscritture della cronaca di Goffredo, dal XII al XIV secolo, che sono espressione del medesimo processo. La tradizione manoscritta del Roman de Brut si sviluppa allora contemporaneamente al complesso nodo di tradizioni letterarie che fanno capo all'Historia regum Britanniae dalle quali è influenzata e che influenza a sua volta. A partire da un'analisi insieme codicologica, stilistico-letteraria ed ecdotica dei manoscritti del Brut e da una riflessione complessiva su tutte le cronache anglonormanne di argomento bretone, la tesi illustra allora i vari volti che ha assunto la materia bretone in questa produzione e il suo percorso di affermazione quale "tempo delle origini" della storia dell'Inghilterra.

Il "Roman de Brut" in Inghilterra: tradizione manoscritta e tradizioni letterarie / DI LELLA, Francesco. - (2018 Feb 27).

Il "Roman de Brut" in Inghilterra: tradizione manoscritta e tradizioni letterarie

DI LELLA, Francesco
27/02/2018

Abstract

Il Roman de Brut, trasmesso da trentatré manoscritti, di cui diciassette completi, è un'opera di importanza capitale nella storia letteraria antico-francese. La tesi, prescindendo dalla fortuna del testo in ambito romanzesco, si concentra sul ruolo dell'opera di Wace rispetto all'evoluzione della storiografia insulare in lingua francese e del modo di percepire l'età bretone, introdotta ex nihilo solo pochi anni prima da Goffredo di Monmouth con la sua Historia regum Britanniae. In modo particolare, la tesi mira a mettere in evidenza le conseguenze di tale processo sulla tradizione manoscritta del testo, analizzando alcune scelte degli scribi relative all'organizzazione dei codici, alcune varianti, alcuni riadattamenti complessivi. L'opera di Wace non è però isolata, ma si situa all'interno di un vasto insieme di adattamenti e riscritture della cronaca di Goffredo, dal XII al XIV secolo, che sono espressione del medesimo processo. La tradizione manoscritta del Roman de Brut si sviluppa allora contemporaneamente al complesso nodo di tradizioni letterarie che fanno capo all'Historia regum Britanniae dalle quali è influenzata e che influenza a sua volta. A partire da un'analisi insieme codicologica, stilistico-letteraria ed ecdotica dei manoscritti del Brut e da una riflessione complessiva su tutte le cronache anglonormanne di argomento bretone, la tesi illustra allora i vari volti che ha assunto la materia bretone in questa produzione e il suo percorso di affermazione quale "tempo delle origini" della storia dell'Inghilterra.
27-feb-2018
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