In every place writers have drawn the world creating images intertwined in the narration and with their characters they lived it charging it with meanings and memories. They invented spaces through words representing landscapes that contain cities, streets crossing houses, rooms that hold objects and memories. Through the seasons and the colors have expressed the reality that encloses the memory of things and actions, of the men and their time. An immense landscape unveiled within a path philological where the design of space is superimposed on the word that describes it and vice versa, defining two levels of representation: one linked to the context, to the physical space, and another linked to the author and his mental space. The literary creative process processes images where spaces take on infinite numbers poetic dimensions. The narrated spaces can be invented, fantasy spaces, estranged from any reality or inserted in existing contexts from which they unravel and are observed in a contrast between truth and fiction, reality and imagination. More often instead the spaces narrated are real spaces taken as the places of the novel, of the novel or of poetry, or, in the case of travel stories, as the places to describe and document. They are existing landscapes chosen by the author for their evocative capacity and therefore elevated to poetic places, like the Sardinian landscape where the village Galtellì is located, the Mountain Community of the Baronies, called Galte from Deledda in his novel Canne al vento. A landscape completely redesigned with the words that make up a stratified representation of solitude through "the rosy melancholic landscape of the rising sun, the undulating plain with the gray spots of the sands and the yellowish spots of the giuncheti, the greenish vein of the river, the white villages with the bell tower in the middle like the pistil in the flower, the mounds above the little villages and at the bottom the mauve and gold cloud of the Nuoresi mountains »1. Become a park Literary2 deleddiano, Galtellì, «a village more than ever desolate in the dazzling light of the morning »3, still preserves today all the spaces in which the protagonists live and act of the novel, from time to time sewn together and tucked into a dense spatial texture that seems to want to elude the time of history and of the story.

In ogni luogo scrittori hanno disegnato il mondo creando immagini intrecciate nella narrazione e con i loro personaggi lo hanno vissuto caricandolo di significati e di memorie. Hanno inventato spazi attraverso parole rappresentando paesaggi che contengono città, strade che attraversano case, stanze che custodiscono oggetti e ricordi. Attraverso le stagioni e i colori hanno espresso la realtà che racchiude la memoria delle cose e delle azioni, degli uomini e del loro tempo. Un immenso paesaggio disvelato all’interno di un percorso filologico dove il disegno dello spazio si sovrappone alla parola che lo descrive e viceversa, definendo due livelli di rappresentazione: una legata al contesto, allo spazio fisico, e un'altra legata all’autore e al suo spazio mentale. Il processo creativo letterario elabora delle immagini dove gli spazi assumono infinite dimensioni poetiche. Gli spazi narrati possono essere spazi inventati, di fantasia, estraniati da qualsiasi realtà oppure inseriti in contesti esistenti dai quali si dipanano e si osservano in un contrasto tra verità e finzione, realtà e immaginazione. Più spesso invece gli spazi narrati sono spazi reali assunti come i luoghi del romanzo, della novella o della poesia, oppure, nel caso dei racconti di viaggio, come i luoghi da descrivere e documentare. Sono paesaggi esistenti scelti dall’autore per la loro capacità evocativa e per questo elevati a luoghi poetici, come il paesaggio sardo dove è immerso il paese Galtellì, Comunità Montana delle Baronie, chiamato Galte dalla Deledda nel suo romanzo Canne al vento. Un paesaggio completamente ridisegnato con le parole che compongono una stratificata rappresentazione della solitudine attraverso «il panorama melanconico roseo di sole nascente, la pianura ondulata con le macchie grigie delle sabbie e le macchie giallognole dei giuncheti, la vena verdastra del fiume, i paesetti bianchi col campanile in mezzo come il pistillo nel fiore, i monticoli sopra i paesetti e in fondo la nuvola color malva e oro delle montagne Nuoresi»1. Diventato Parco Letterario2 deleddiano, Galtellì, «un paesetto più che mai desolato nella luce abbagliante del mattino»3, conserva intatti ancora oggi tutti gli spazi in cui vivono e agiscono i protagonisti del romanzo, di volta in volta cuciti insieme e infilati in una fitta trama spaziale che sembra voler eludere il tempo della storia e del racconto.

Il disegno dello spazio narrato. I luoghi della rappresentazione e i paesaggi del Parco Letterario di Grazia Deledda / Marrocco, Rosario. - ELETTRONICO. - 1:(2017), pp. 457-462. (Intervento presentato al convegno VIII CONGRESSO AISU Associazione Italiana Storia Urbana. La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione tenutosi a "Napoli; Italy" nel 7-8-9 settembre 2017).

Il disegno dello spazio narrato. I luoghi della rappresentazione e i paesaggi del Parco Letterario di Grazia Deledda

Rosario Marrocco
2017

Abstract

In every place writers have drawn the world creating images intertwined in the narration and with their characters they lived it charging it with meanings and memories. They invented spaces through words representing landscapes that contain cities, streets crossing houses, rooms that hold objects and memories. Through the seasons and the colors have expressed the reality that encloses the memory of things and actions, of the men and their time. An immense landscape unveiled within a path philological where the design of space is superimposed on the word that describes it and vice versa, defining two levels of representation: one linked to the context, to the physical space, and another linked to the author and his mental space. The literary creative process processes images where spaces take on infinite numbers poetic dimensions. The narrated spaces can be invented, fantasy spaces, estranged from any reality or inserted in existing contexts from which they unravel and are observed in a contrast between truth and fiction, reality and imagination. More often instead the spaces narrated are real spaces taken as the places of the novel, of the novel or of poetry, or, in the case of travel stories, as the places to describe and document. They are existing landscapes chosen by the author for their evocative capacity and therefore elevated to poetic places, like the Sardinian landscape where the village Galtellì is located, the Mountain Community of the Baronies, called Galte from Deledda in his novel Canne al vento. A landscape completely redesigned with the words that make up a stratified representation of solitude through "the rosy melancholic landscape of the rising sun, the undulating plain with the gray spots of the sands and the yellowish spots of the giuncheti, the greenish vein of the river, the white villages with the bell tower in the middle like the pistil in the flower, the mounds above the little villages and at the bottom the mauve and gold cloud of the Nuoresi mountains »1. Become a park Literary2 deleddiano, Galtellì, «a village more than ever desolate in the dazzling light of the morning »3, still preserves today all the spaces in which the protagonists live and act of the novel, from time to time sewn together and tucked into a dense spatial texture that seems to want to elude the time of history and of the story.
2017
VIII CONGRESSO AISU Associazione Italiana Storia Urbana. La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione
In ogni luogo scrittori hanno disegnato il mondo creando immagini intrecciate nella narrazione e con i loro personaggi lo hanno vissuto caricandolo di significati e di memorie. Hanno inventato spazi attraverso parole rappresentando paesaggi che contengono città, strade che attraversano case, stanze che custodiscono oggetti e ricordi. Attraverso le stagioni e i colori hanno espresso la realtà che racchiude la memoria delle cose e delle azioni, degli uomini e del loro tempo. Un immenso paesaggio disvelato all’interno di un percorso filologico dove il disegno dello spazio si sovrappone alla parola che lo descrive e viceversa, definendo due livelli di rappresentazione: una legata al contesto, allo spazio fisico, e un'altra legata all’autore e al suo spazio mentale. Il processo creativo letterario elabora delle immagini dove gli spazi assumono infinite dimensioni poetiche. Gli spazi narrati possono essere spazi inventati, di fantasia, estraniati da qualsiasi realtà oppure inseriti in contesti esistenti dai quali si dipanano e si osservano in un contrasto tra verità e finzione, realtà e immaginazione. Più spesso invece gli spazi narrati sono spazi reali assunti come i luoghi del romanzo, della novella o della poesia, oppure, nel caso dei racconti di viaggio, come i luoghi da descrivere e documentare. Sono paesaggi esistenti scelti dall’autore per la loro capacità evocativa e per questo elevati a luoghi poetici, come il paesaggio sardo dove è immerso il paese Galtellì, Comunità Montana delle Baronie, chiamato Galte dalla Deledda nel suo romanzo Canne al vento. Un paesaggio completamente ridisegnato con le parole che compongono una stratificata rappresentazione della solitudine attraverso «il panorama melanconico roseo di sole nascente, la pianura ondulata con le macchie grigie delle sabbie e le macchie giallognole dei giuncheti, la vena verdastra del fiume, i paesetti bianchi col campanile in mezzo come il pistillo nel fiore, i monticoli sopra i paesetti e in fondo la nuvola color malva e oro delle montagne Nuoresi»1. Diventato Parco Letterario2 deleddiano, Galtellì, «un paesetto più che mai desolato nella luce abbagliante del mattino»3, conserva intatti ancora oggi tutti gli spazi in cui vivono e agiscono i protagonisti del romanzo, di volta in volta cuciti insieme e infilati in una fitta trama spaziale che sembra voler eludere il tempo della storia e del racconto.
disegno e letteratura; spazi nella letteratura; parchi letterari; spazi di Pasolini; spazi della Deledda
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il disegno dello spazio narrato. I luoghi della rappresentazione e i paesaggi del Parco Letterario di Grazia Deledda / Marrocco, Rosario. - ELETTRONICO. - 1:(2017), pp. 457-462. (Intervento presentato al convegno VIII CONGRESSO AISU Associazione Italiana Storia Urbana. La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione tenutosi a "Napoli; Italy" nel 7-8-9 settembre 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1101735
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