When Le Corbusier in 1920 wrote in Vers une architecture that without the plant reigned arbitrariness and disorder in both representation and built architecture, he anticipated the dangers that the third millennium would have expressed in architectural culture. When he warned the architects, he wrote: "The volume and the surface are the elements by which architecture manifests itself: they are determined by the plant.The plant is the generating element, so much the worse for those without imagination!". With these words evidently exhorted the architects to find the project development in the plant. If the geometric rigor of the plan allows to find the logic of the project, through the horizontal section (as well as in the vertical section, already defined by Raphael in the famous letter to Leo X) it is possible to enter the space, geometrically and conceptually. (...) Technological development and digital representation have changed the development of the project by allowing the definition of a new architectural language. (...) Complex and dynamic volumes are flanked by the rigor of the plant, representing a new space and a new way of representing it.

Quando Le Corbusier nel 1920 scriveva in Vers une architecture che senza la pianta avrebbe regnato l'arbitrio e il disordine sia nella rappresentazione sia nell'architettura costruita, anticipava i pericoli che il terzo millennio avrebbe espresso nella cultura architettonica. Avvertendo gli architetti, scriveva: "Il volume e la superficie sono gli elementi mediante i quali l'architettura si manifesta: essi sono determinati dalla pianta. E' la pianta l'elemento generatore. Tanto peggio per chi è privo di immaginazione!". Con queste parole evidentemente esortava gli architetti a trovare nella pianta lo sviluppo progettuale. Se il rigore geometrico della pianta consente di trovare la logica del progetto, attraverso la sezione orizzontale (così come in quella verticale, già definita da Raffaello nella famosa lettera a Leone X) è possibile entrare nello spazio, geometricamente e concettualmente. (...) Lo sviluppo tecnologico e la rappresentazione digitale hanno modificato lo sviluppo del progetto consentendo la definizione di un nuovo linguaggio architettonico. (...) Volumi complessi e dinamici si affiancano al rigore della pianta, rappresentando un nuovo spazio e un nuovo modo di rappresentarlo.

Verso la costruzione e il disegno dello spazio nuovo / Marrocco, Rosario. - STAMPA. - Volume unico:(2003), pp. 119-120. (Intervento presentato al convegno L’insegnamento della geometria descrittiva nell'era dell’informatica tenutosi a Sapienza Università di Roma, Piazza Borghese 9, Roma. Aula Magna nel 23-24 maggio 2003).

Verso la costruzione e il disegno dello spazio nuovo

Rosario Marrocco
2003

Abstract

When Le Corbusier in 1920 wrote in Vers une architecture that without the plant reigned arbitrariness and disorder in both representation and built architecture, he anticipated the dangers that the third millennium would have expressed in architectural culture. When he warned the architects, he wrote: "The volume and the surface are the elements by which architecture manifests itself: they are determined by the plant.The plant is the generating element, so much the worse for those without imagination!". With these words evidently exhorted the architects to find the project development in the plant. If the geometric rigor of the plan allows to find the logic of the project, through the horizontal section (as well as in the vertical section, already defined by Raphael in the famous letter to Leo X) it is possible to enter the space, geometrically and conceptually. (...) Technological development and digital representation have changed the development of the project by allowing the definition of a new architectural language. (...) Complex and dynamic volumes are flanked by the rigor of the plant, representing a new space and a new way of representing it.
2003
L’insegnamento della geometria descrittiva nell'era dell’informatica
Quando Le Corbusier nel 1920 scriveva in Vers une architecture che senza la pianta avrebbe regnato l'arbitrio e il disordine sia nella rappresentazione sia nell'architettura costruita, anticipava i pericoli che il terzo millennio avrebbe espresso nella cultura architettonica. Avvertendo gli architetti, scriveva: "Il volume e la superficie sono gli elementi mediante i quali l'architettura si manifesta: essi sono determinati dalla pianta. E' la pianta l'elemento generatore. Tanto peggio per chi è privo di immaginazione!". Con queste parole evidentemente esortava gli architetti a trovare nella pianta lo sviluppo progettuale. Se il rigore geometrico della pianta consente di trovare la logica del progetto, attraverso la sezione orizzontale (così come in quella verticale, già definita da Raffaello nella famosa lettera a Leone X) è possibile entrare nello spazio, geometricamente e concettualmente. (...) Lo sviluppo tecnologico e la rappresentazione digitale hanno modificato lo sviluppo del progetto consentendo la definizione di un nuovo linguaggio architettonico. (...) Volumi complessi e dinamici si affiancano al rigore della pianta, rappresentando un nuovo spazio e un nuovo modo di rappresentarlo.
Disegno, Disegno dell'architettura, Disegno dello Spazio, Disegno e Progetto
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Verso la costruzione e il disegno dello spazio nuovo / Marrocco, Rosario. - STAMPA. - Volume unico:(2003), pp. 119-120. (Intervento presentato al convegno L’insegnamento della geometria descrittiva nell'era dell’informatica tenutosi a Sapienza Università di Roma, Piazza Borghese 9, Roma. Aula Magna nel 23-24 maggio 2003).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1100513
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